Quali prospettive per l’industria europea?

In una nota del 29 ottobre scorso, la Commissione europea, nell’ambito del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020, lizza la nuova politica industriale dell’UE che mira a creare nuovi posti di lavoro e a mantenere la produzione in Europa.

La nuova politica industriale – si legge nella nota – è stata duramente colpita dalla crisi economica, ma con i primi segnali di una ripresa la Commissione ha presentato una nuova politica per dare al settore un futuro.

La nuova politica industriale si basa sul presupposto che nell’era della globalizzazione il concetto di attività industriali nazionali è ormai superato e che mantenendo un settore industriale forte si verrà comunque a creare una vasta gamma di professioni ben retribuite. La transizione verso un’economia sostenibile è anche un’opportunità per rafforzare la competitività.

Questa politica è una delle sette principali iniziative della strategia Europa 2020 a favore di una crescita intelligente, sostenibile ed equa. Tra i suoi obiettivi figurano:
– creare un contesto giuridico che aiuti le imprese a restare competitive
– facilitare l’accesso ai finanziamenti e promuovere la creazione delle piccole imprese
– migliorare le infrastrutture per i trasporti, l’energia e le comunicazioni
– rendere più efficiente e sostenibile l’offerta e gestione delle materie prime
– promuovere l’innovazione in settori specifici colme l’edilizia, i biocarburanti, i trasporti stradali e ferroviari.

La nuova politica prevede relazioni annuali sulla competitività dell’UE nel suo insieme e dei singoli paesi membri. Una prima relazione analizza lo stato di salute del settore industriale di ciascun paese, valutando le attività di ricerca e innovazione e l’orientamento alla sostenibilità.
Il settore industriale dà lavoro ad un quarto degli europei attivi nel settore privato. Rappresenta anche l’80% di tutta la ricerca privata.

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