Finora non è stato possibile individuare uno o due componenti che sarebbero i primi responsabili degli effetti nocivi del particolato, così come non è stato possibile dimostrare definitivamente la non pericolosità di specifici componenti del particolato a rilevanti concentrazioni esterne. Nonostante ciò, è largamente condivisa la necessità di controllare e ridurre le particelle di combustione primaria: molto è stato già fatto per ridurre le emissioni primarie di particolato dalle centrali elettriche, dai siti industriali e dai veicoli a motore.
Vi è inoltre una crescente evidenza che i componenti “naturali”, come la polvere portata dal vento, sarebbero dannosi per la salute.
Qual è l’importanza dell’ozono di fondo e di picco per gli effetti sulla salute?
Gli effetti negativi delle concentrazioni di picco dell’ozono sul sistema respiratorio sono stati accertati da diversi decenni. Più di recente, variazioni a breve termine dell’ozono sono state associate con cambiamenti a breve termine della mortalità. In confronto, sono molto meno conosciuti gli effetti sulla salute umana dell’esposizione a lungo termine ad elevate concentrazioni di ozono di fondo: alcuni studi hanno individuato effetti sullo sviluppo di asma e uno studio importante ha mostrato una relazione con la mortalità respiratoria, ma non cardiovascolare.
Per quanto riguarda gli effetti dell’ozono c’è quindi la necessità di ridurre sia i picchi che i valori di fondo.
Un unico obiettivo correlato alla salute che copra tutti gli inquinanti è scientificamente credibile?
Gli indici di qualità dell’aria (Air Quality Indices) esistono, ma per lo più sono usati come strumento pubblico di informazione e non come strumenti per gestire la qualità dell’aria o per studiare gli effetti di esposizioni combinate all’inquinamento atmosferico.
Gli effetti sulla salute dovuti all’esposizione indoor e outdoor sono correttamente associati alle cause degli inquinanti?
La maggior parte delle persone spende oltre il 90% del proprio tempo in casa e l’esposizione a sostanze inquinanti di origine esterna si svolge in primo luogo al chiuso. L’esposizione può essere regolata da sistemi di ventilazione e filtrazione in modo che la stessa concentrazione esterna possa avere effetti diversi da situazione a situazione (es. luoghi con tanta aria condizionata rispetto a luoghi senza). In ambienti interni, l’esposizione agli inquinanti atmosferici varia con la presenza o assenza di fonti come materiali da costruzione, riscaldamento, prodotti per la casa, detergenti, e con la qualità delle abitazioni, il comportamento e lo stile di vita.
Le particelle fini di origine esterna sono comunque il più grande contributo al carico complessivo della malattia da inquinanti indoor in Europa.