Un netto miglioramento della situazione rispetto al 2017, grazie anche alle condizioni meteo climatiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti e dunque alla diminuzione della percentuale di giorni favorevoli all’accumulo di PM10: risultata tra le più basse degli ultimi 5 anni (53% contro il 67% del 2017).
Un altro valore di riferimento è la concentrazione media annua di PM10 e PM2.5, risultata entro i limiti in tutte le stazioni. Confermato il trend positivo per PM10, dato che per il sesto anno consecutivo tutte le stazioni hanno fatto registrare una media inferiore ai 40μg/m3 previsti dalla norma (gli ultimi superamenti – in tre stazioni – risalgono al 2012). Molto positivo invece il dato della media annuale di PM2.5, nel 2018 inferiore ai valore limite della normativa (25 μg/m3) in tutte le stazioni, a differenza di quanto avvenuto nel 2017, in cui il valore limite era stato superato in due stazioni sulle 24 che lo misurano.
Nel periodo estivo (aprile-settembre), l’ozono ha superato il valore obiettivo a lungo termine per la protezione della salute (120 μg/m3 di media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di 1 anno) in 25 stazioni su 29, dato che conferma che la quasi totalità delle stazioni ha oltrepassato i 25 superamenti (massimo consentito) nella media sugli ultimi 3 anni del valore obiettivo.
La soglia di informazione (pari a 180 μg/m3 orari), nel 2018 è stata invece superata in 16 stazioni, contro le 26 stazioni del 2017.
Nella stagione estiva il numero di giorni favorevoli alla formazione di ozono è stato tra i più alti dell’ultimo quinquennio (39%) e in linea con il 2017 (40%), anche a causa di temperature superiori alla media climatologica.
Migliora la situazione per il biossido d’azoto, anche se restano ancora due stazioni, entrambe collocate a bordo strada, sopra al limite della media annua di 40 μg/m3.
Nel 2017 risultarono superiori ai limiti quattro stazioni, cinque nel 2015 e nel 2016 e ancora quattro nel 2014.
Tutti entro i limiti di legge, come negli anni precedenti, i valori di biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio.
L’analisi statistica del trend pluriennale (dati 2015-2017) è contenuta nel documento “La qualità dell’aria in Emilia-Romagna” edizione 2018, che aggiorna i dati e le analisi sull’inquinamento atmosferico che hanno fornito il quadro conoscitivo alla base del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).