Rapporto EEA: abbastanza positiva l’applicazione in Europa della direttiva INSPIRE

L’Agenzia europea per l’ambiente pubblica una valutazione intermedia dello stato di attuazione della Direttiva. La Direttiva INSPIRE è entrata in vigore nel 2007 e dovrebbe essere pienamente attuata entro il 2020; tra i suoi obiettivi principali figura la possibilità di rendere disponibile una quantità di dati maggiore e di qualità più elevata ai fini dell’elaborazione delle politiche comunitarie e della loro attuazione negli Stati membri.

La Direttiva è incentrata in particolare sulla politica ambientale, ma in futuro ci si aspetta che possa essere estesa ad altri settori come l’agricoltura, i trasporti e l’energia.

INSPIRE è nata a partire da cinque temi che ostacolerebbero l’obiettivo suddetto: dati territoriali mancanti o incompleti, descrizioni incomplete dei dati territoriali, difficoltà di combinare diversi set di dati, inaccessibilità dei dati territoriali, vari ostacoli alla condivisione dei dati.

La prima importante conclusione del rapporto è che fino ad oggi c’è stata una soddisfacente evoluzione di queste questioni, anche se nel complesso i cinque problemi iniziali esistono ancora e l’obiettivo generale di INSPIRE rimane ancora valido.

Gli specifici obiettivi di INSPIRE mirano a:

– documentare dati e servizi territoriali
– stabilire servizi maggiormente basati su Internet
– facilitare l’accesso ai dati territoriali, migliorando l’interoperabilità
– aiutare le autorità pubbliche ad avere un migliore accesso ai dati e servizi territoriali
– gliorare le strutture e i meccanismi di coordinamento delle informazioni territoriali.

Questa valutazione intermedia ha rilevato che tre di questi obiettivi hanno subito un’evoluzione positiva. In particolare la documentazione è notevolmente migliorata attraverso una maggiore disponibilità di metadati, anche se l’accesso e il riutilizzo di dati rimane una barriera. Sono stati compiuti notevoli progressi nella creazione di servizi basati su Internet, ma la loro implementazione è ancora insufficiente. Inoltre anche l’interoperabilità sta migliorando, nonostante il fatto che la maggioranza dei dati territoriali di cui agli allegati II e III di INSPIRE risultano ancora da fornire. I progressi sui rimanenti due obiettivi sono meno marcati.

Le azioni previste dalla Direttiva INSPIRE partono dai cinque principali problemi e mirano a: creare metadati, istituire servizi di rete, garantire l’interoperabilità di set di dati e servizi territoriali, facilitare la condivisione di dati e servizi e istituire strutture organizzative nonché coordinarne l’attuazione. Solo due delle azioni sono sulla buona strada: la creazione di metadati e l’istituzione dei servizi di rete. Altrove sono invece necessari adeguamenti: la maggior parte delle misure volte a garantire l’interoperabilità devono per esempio essere ancora implementate. Inoltre, sono state adottate alcune misure per superare le barriere organizzative, legali e culturali tra i paesi partecipanti, anche se resta ancora molto da fare. Infine, l’azione di coordinamento richiede il rafforzamento a livello comunitario, nazionale e locale e oltre confine.

La maggior parte dei Paesi ha definito almeno un servizio di ricerca per il geoportale INSPIRE tranne Bulgaria, Cipro, Ungheria, Italia, Lituania e Malta; questi paesi possono anche avere documenti su set di dati, ma questi non sono visibili sul portale.

Nel complesso, si può concludere che vi è stata un’evoluzione generalmente positiva nei problemi affrontati dalla INSPIRE e negli obiettivi e nelle azioni volte a risolverli. Questa evoluzione è stata facilitata da sviluppi sociali e tecnici più ampi, tra cui la più vasta disponibilità di immagini ad alta risoluzione e l’adozione di politiche di open data in tutta Europa. In questo contesto la Direttiva INSPIRE ha svolto un ruolo importante nel contribuire a questa evoluzione positiva, anche se non è l’unico giocatore in causa.

Fonte: Arpat

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