Rapporto EURISPES 2008: 20 milioni di lavoratori sottopagati.

Il Rapporto Eurispes 2008 rivela che il 45% degli italiani si sente più povero e che il 78,5% è pessimista sull’andamento dell’economia. Un milione e mezzo di precari. Sei milioni di doppiolavoristi. Il problema per gli italiani è più grave del riscaldamento del pianeta, ma anche quello degli incidenti mortali sul lavoro che, nel 2007, sono stati 1.338.

Nel presentare il Rapporto Eurispes 2008, il presidente dell’istituto di ricerche Gian Maria Fara, ha dichiarato, fra l’altro che “il solco tra società e classe politica diventa sempre più profondo e tende ad allargarsi di giorno in giorno. Più o meno cortesemente, come separati in casa, ci si saluta quando si entra o si esce, consapevoli di non avere ormai più niente in comune”.

Ma nel paese ci sono altri solchi, altrettanto dolorosi: quelli tra generazioni, per via della situazione difficile vissuta da tutti coloro che hanno meno di 40 anni e che sopravvivono a fatica tra lavori più o meno precari. Quello tra Nord e Sud, quello tra gruppi sociali, tra chi si trincera nelle case bunker perché sente il proprio benessere minacciato dalla mancanza di sicurezza e da una sempre più evanescente legalità e tra chi considera il benessere un miraggio. Aumentano i “working poors”, le famiglie che pur lavorando non riescono a garantirsi un reddito sufficiente. Aumenta il sommerso, generato dall’illegalità ma anche dalla necessità di troppi di garantirsi un reddito supplementare.

In generale, gli italiani hanno troppi problemi per preoccuparsi di quelli del resto del mondo: da un sondaggio sull’ambiente emerge che la questione più urgente da affrontare nel nostro Paese è quella dei rifiuti, il riscaldamento del pianeta viene dopo.

Tutte situazioni che tendono a peggiorare, dalle quali non si esce, perché, osserva l’Eurispes, “l’Italia è un Paese in ostaggio”. “Un Paese – ha dichiarato Fara – ormai prigioniero della propria classe politica che ha steso sulla società una rete a trame sempre più fitte impedendone ogni movimento, ogni possibilità di azione, ogni desiderio di cambiamento e di modernità, riducendo progressivamente gli spazi di democrazia e mortificando le vocazioni, i talenti, i meriti, le attese, le aspirazioni di milioni di cittadini”. Ma la politica per l’Eurispes è a propria volta ostaggio “dei poteri forti, della finanza, delle banche, delle assicurazioni, delle grandi agenzie di rating, del sistema di comunicazione e dell’informazione, delle mille corporazioni che caratterizzato la storia ed i percorsi del nostro Paese”. “La politica di oggi – conclude l’Eurispes – sta ai poteri forti e alla finanza come i bravi a Don Rodrigo e i campirei ai baroni siciliani”.

Entrando nel dettaglio, il Rapporto Eurispes denuncia che ogni giorno sono quattro i morti per incidenti sul lavoro: 1.338 in un anno. In tre casi su quattro è la scarsa sicurezza la causa del primato del primato italiano. I trasporti sono il settore più colpito, con un tasso medio di 8,93% mentre l’industria è quello più sicuro con il 4,88%.

La parte relativa al lavoro è senz’altro una delle più fosche nel quadro costruito con i numeri del Rapporto. Due famiglie su tre non riescono ad arrivare a fine mese con stipendi “ufficiali”. Rispetto al resto d’Europa gli italiani guadagnano il 10% in meno dei tedeschi, il 20% degli inglesi e il 25% dei francesi.
Secondo il Presidente dell’Eurispes, Fara, è necessario diminuire la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e agire sulla struttura della contrattazione. “Il rischio altrimenti è quello di aggravare un contesto sociale dove molti tirano avanti pagando a rate e facendo il doppio lavoro, in tal modo alimentando l’economia sommersa, arrivata al 35,5% del PIL ufficiale (549 miliardi)”.

(LG-FF)

Fonte: Eurispes

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