Regione Lombardia, approvato protocollo d’intesa contro spreco alimentare

Approvato, dalla Giunta regionale della Lombardia, lo schema di protocollo d’intesa del progetto sperimentale “Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare” che coinvolgerà Comuni, grande distribuzione organizzata, enti non profit.

La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, lo schema di protocollo d’intesa del progetto sperimentale “Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare (Comuni, Grande distribuzione organizzata, Enti non profit)” in attuazione del programma regionale di prevenzione dei rifiuti.

Il progetto è mirato alla riduzione della produzione dei rifiuti in particolare per quanto riguarda gli scarti alimentari, attraverso diversi strumenti, quali la predisposizione di linee guida igienico-sanitarie per orientare il processo devolutivo; la valutazione di costi/benefici economici, sociali e ambientali legati alla devoluzione dell’invenduto per le tipologie di soggetti coinvolti (Comuni, Gdo, Enti non profit); e l’individuazione di forme e modalità per introdurre nelle procedure amministrative dei Comuni meccanismi premiali, incentivanti e/o compensativi per i soggetti coinvolti nelle iniziative di devoluzione delle eccedenze alimentari; la comunicazione e divulgazione delle iniziative contro lo spreco alimentare.

I soggetti destinatari sono: Gdo (Grande distribuzione organizzata), la cui produzione di rifiuti urbani o assimilabili può essere ridotta grazie alla donazione delle eccedenze; Enti non profit, che provvedono al ritiro e alla destinazione gratuita delle eccedenze alimentari ai soggetti bisognosi e devono garantire l’igiene e la sicurezza degli alimenti donati; Comuni che non dispongono attualmente di una valutazione sui costi/benefici delle pratiche di devoluzione, che consenta loro di creare un modello locale virtuoso e valutare possibili forme di premialità per i soggetti che devolvono.

L’accordo ha la durata di due anni, il monitoraggio dei dati richiesti decorrerà a partire da settembre 2015 e terminerà a dicembre 2016.

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