Molte le novità introdotte dal Piano. Tra queste, la rete impiantistica per il trattamento dei rifiuti. In particolare, il Piano riafferma il principio di autosufficienza regionale, introducendo il bacino regionale per i rifiuti urbani. Con l’ampia dotazione impiantistica già presente in Lombardia, di fatto, il Piano introduce un blocco alle nuove autorizzazioni e agli ampliamenti.
La Giunta si è inoltre impegnata a valutare ulteriori criteri e indicazioni riguardo alla progressiva e graduale dismissione di impianti di trattamento dei rifiuti urbani non più necessari, ai fini del mantenimento dell’autosufficienza regionale, tenendo conto anche delle prestazioni tecnologiche e ambientali degli impianti stessi.
Il nuovo Piano rifiuti varato dalla Giunta regionale introduce inoltre nuovi criteri localizzativi per gli impianti (inceneritori, discariche e trattamento), come ad esempio l’aumento delle distanze di salvaguardia per le discariche di amianto a tutela della salute pubblica.
Attualmente la Lombardia può contare su 11 impianti di incenerimento per i rifiuti urbani residui, 10 per il trattamento, 2 di incenerimento di combustibili, 9 discariche e 6 impianti capaci di trattare in co-combustione sia combustibili da rifiuti che quelli solidi. Numeri che confermano la piena autosufficienza regionale.
Un Piano rifiuti, quello lombardo, che di fatto va nella direzione opposta alla rete nazionale degli inceneritori proposta dal Governo centrale.