Regioni: sostanze pericolose, parere su decreto per prevenire incidenti rilevanti

Le Regioni hanno espresso un parere favorevole – ma condizionato all’accoglimento di alcune proposte emendative – sul decreto legislativo che, in attuazione di una Direttiva europea, fissa norme sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose.

Lo schema di decreto in esame è il recepimento della direttiva 2012/18/UE in materia di prevenzione dei pericoli di incidente rilevante cosiddetta Seveso ter. La disciplina Seveso è una normativa volta alla prevenzione del pericolo sul territorio e riguarda un numero limitato di stabilimenti (circa 1.000 a livello nazionale) caratterizzati da quantitativi significativi di sostanze e miscele pericolose: è la norma stessa che fissa due diverse soglie quantitative per differenziare le tipologia di stabili-menti soggetti alla disciplina; i quantitativi limite, in funzione della pericolosità, vanno da qualche tonnellata a migliaia di tonnellate.
L’attuazione della disciplina prevede lo svolgimento di istruttorie sulla sicurezza dei processi e degli stoccaggi/depositi e di ispezioni sul sistema di gestione della sicurezza presso gli stabilimenti, la pianificazione di emergenza, urbanistica e territoriale nella aree limitrofe ad essi al fine di mantenere un adeguato livello di sicurezza della popolazione e dell’ambiente.

Fin dal marzo 2014 le Regioni e le Province autonome hanno lavorato sugli aspetti tecnici da migliorare rispetto alla normativa vigente, ivi compreso l’assetto delle competenze previsto dal decreto legislativo 112/1998, articolo 72 i cui esiti sono stati rappresentati alla Commissione Ambiente nella seduta del 18 febbraio 2015.
Negli incontri del 13, 23, 24 e 30 aprile 2015 le Regioni e le Province autonome hanno concordato le richieste di emendamento dettagliate nei documenti.
Rispetto a quanto sopra, ferme restando le diverse posizioni assunte dalle Regioni rispetto all’assunzione delle competenze amministrative in tema di prevenzione dei pericoli di incidenti rilevanti, si ritiene imprescindibile inserire nel testo di decreto in oggetto modalità certe per l’attuazione dei disposti dell’art. 72 del d.lgs. 112/1998 anche considerato il tempo trascorso dalla pubblicazione del d.lgs. 112/1998 e le numerose richieste susseguitesi negli anni da parte di alcune Regioni. Le modalità di cui trattasi erano infatti già state concordate tra le amministrazioni centrali e re-gionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per il Federalismo Amministrativo attraverso la condivisione di uno schema di decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri trasmesso dalla stessa Presidenza con nota prot. 10453 P-4.21 del 29/04/2013. L’attuazione di questa esigenza richiede emendamenti agli articoli 1 e 4bis del testo proposto.

Un secondo principio che si ritiene imprescindibile è relativo al non aggravamento degli oneri a carico delle imprese, che assurge ormai a principio generale dell’ordinamento in virtù degli espressi richiami contenuti nella legislazione più recente. Il principio risulta inoltre richiamato dalla direttiva che si intende attuare con il provvedimento in questione, in particolare nei considerati 4 , 11, 18 e 25.
Il testo proposto non risulta coerente con tale principio e tanto meno con il complementare principio di proporzionalità, in quanto vengono introdotti oneri sproporzionati rispetto agli interessi pubblici perseguiti e non giustificati, oltre che per attività già svolte da altri soggetti.

In tale ottica la Conferenza delle Regioni ha proposto emendamenti agli articoli 4 e 13 e agli allegati I ed L, al fine di:
a. eliminare le tariffe di verifica di conformità dei documenti denominati notifica (art. 13)
b. eliminare le tariffe relative alle ispezioni straordinarie (art. 27)
c. ridurre le tariffe per la seconda fase istruttoria di cui all’art. 4 e allegato A
d. non aggiungere tariffe per le modifiche con non aggravio di rischio (articolo 18, allegato L).

Fonte: Regioni

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