Relazione annuale INAIL 2016: flessione degli infortuni mortali sul lavoro

I dati della Relazione annuale INAIL 2016, presentati il 5 luglio 2017 a Roma presso Montecitorio, dal presidente Massimo De Felice mostrano un numero di denunce di infortunio registrate sostanzialmente invariato, ma un calo del 12,7% dei casi mortali accertati.

Il presidente dell’INAIL, Massimo De Felice, ha illustrato a Roma, presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, i dati 2016 relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia, i dati di bilancio dell’Istituto e i risultati più rilevanti conseguiti sul fronte degli investimenti, delle politiche in materia di cura, riabilitazione e reinserimento e delle attività e dei piani della ricerca.

Sono state poco meno di 642mila le denunce di infortunio registrate nel 2016: il dato non registra uno scostamento significativo rispetto al 2015 (+0,66%), mentre – se riferito al 2012 – la flessione è di circa il 14%. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 419mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione. Delle 1.104 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.286 nel 2015, 1.364 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 618 (di cui 332, pari al 54%, “fuori dell’azienda”): anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 12,7% rispetto al 2015 e di circa il 25% rispetto al 2012.

Si conferma l’andamento crescente nella serie storica del numero delle malattie professionali:
– le denunce di malattia sono state circa 60mila (circa 1.300 in più rispetto al 2015), con un aumento di circa il 30% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, il 4% è ancora “in istruttoria”. Il 64% delle denunce è per malattie del sistema osteomuscolare;
– è importante ribadire che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 45mila, di cui circa il 37% per causa professionale riconosciuta;
– sono stati poco più di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata;
– i lavoratori deceduti nel 2016 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.297 (il 32,2% in meno rispetto al 2012), di cui 357 per silicosi/asbestosi (l’88% è con età al decesso maggiore di 74 anni, il 71% con età maggiore di 79 anni).

Nel 2016 sono state censite dall’INAIL circa 3 milioni e 760mila posizioni assicurative (territoriali), con una minima riduzione (dello 0,4%) rispetto al 2015. Al 31 dicembre erano in essere 745mila rendite, per inabilità permanente e ai superstiti (l’1,95% in meno rispetto al 2015). Le rendite per inabilità di nuova costituzione sono circa 17mila.

Nel 2016 sono state controllate 20.876 aziende (il 73% del terziario, il 23% del settore industria): l’87,6% è risultato irregolare. Sono stati regolarizzati 57.790 lavoratori, di cui 52.783 irregolari e 5.007 “in nero”. I risultati confermano, anche per quest’anno, la qualità della procedura informatica di “business intelligence” che ha sostenuto l’attività ispettiva dell’INAIL e il grande lavoro svolto dai suoi 324 ispettori.

Sono state avviate, inoltre, azioni di contrasto al fenomeno del caporalato, all’utilizzazione impropria e allo sfruttamento di manodopera in agricoltura, in collaborazione con altri soggetti istituzionali, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali. Dal 2017 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro potrà avvalersi di questo prezioso insieme di tecniche, strumenti, esperienze e competenza, per rendere più efficace un’azione di vigilanza coordinata, tra Ministero del Lavoro, INAIL e INPS.

Fonte: INAIL

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