La Relazione sullo stato dell’ambiente 2016 si avvia dal contesto già tratteggiato con il documento dell’Agenzia Europea per l’Ambiente “State and Outlook 2015” e facendo riferimento al tradizionale approccio DPSIR (Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses) è costruita secondo un modello concettuale che favorisce una più ampia modalità di analisi e lettura delle problematiche ambientali.
Il modello delineato mira ad individuare le relazioni di causa-effetto e le interazioni tra i moduli che lo costituiscono, con l’intento di costruire gli scenari possibili, adottare e valorizzare le politiche di tutela, fissando precise nomenclature e ponendosi in definitiva quale vero e proprio sistema di supporto alle decisioni.
Il Paese che emerge da questa disamina è uno stato saldamente incardinato nel sistema di tutele ambientali definito dall’Unione Europea, il più attento e completo del mondo. Molti sono i punti positivi: l’Italia è, ad esempio, tra i sistemi-paese a più alta efficienza energetica e può contare su performance nelle rinnovabili all’avanguardia su scala mondiale.
Il documento analizza anche i ritardi antichi del Paese, a partire dal settore rifiuti, da quello in materia di depurazione e della qualità dell’aria delle nostre città.
Guardando indietro agli ultimi 40 anni, la progressiva attuazione di politiche ambientali e climatiche ha portato vantaggi sostanziali per il funzionamento degli ecosistemi e per la salute e il tenore di vita dei cittadini. Tuttavia, nonostante gli indubbi progressi ottenuti negli ultimi decenni, oggi l’Europa si trova ad affrontare sfide ancor più complesse, a partire da quella sui cambiamenti climatici, rispetto alla quale l’accordo di Parigi 2015 ha sancito un passo storico e non negoziabile.
Per l’Italia, paese unico e meraviglioso, in cui ambiente, cultura e storia creano un mix inimitabile, puntare sull’economia verde come veicolo di nuovo sviluppo sostenibile rappresenta una priorità assoluta. Per farlo però bisogna conoscere innanzitutto, con un approccio scientifico coerente e definito, quali siano i punti di forza e quali gli aspetti su cui lavorare con più intensità. La Relazione sullo stato dell’ambiente ha l’ambizione e insieme la concretezza di essere in questo percorso un ausilio prezioso per il decisore pubblico.