Ricerca italiana KO: commissariato dal governo il CNR

Proposto dal Ministro Moratti un decreto di “riordino” del più importante ente di ricerca italiano

“Decisione deplorevole…disapprovo fermamente “: queste le prime dichiarazioni a caldo che ha rilasciato il Premio Nobel Rita Levi Montalcino, dopo aver appreso che , attraverso un vero blitz, il Consiglio dei Ministri , riunitosi venerdì 31 agosto, aveva accolto la proposta del ministro Moratti di commissariare il Consiglio Nazionale delle Ricerche in seguito all’ approvazione di un Decreto di ” riordino” del nostro più importante ente di ricerca ( vedi in link testo riunione del Consiglio dei Ministri n. 91del 31 gennaio 2003). Secondo Enzo Carra della Margherita ” le manifestazioni e le proteste civili e vibranti dei giorni scorsi hanno illustrato chiaramente chi lavora per la scienza di fronte alla politica del governo Berlusconi. Come era prevedibile piuttosto che offrire soluzioni e aumentare le risorse, il ministro Moratti preferisce tagliare e agisce in modo arrogante non a favore ma contro la nostra scienza. Con la nomina a commissario del Cnr del professor De Maio, studioso del resto rispettabilissimo, si passa in una nuova emergenza, il commissariamento”. Secondo il Presidente ” commissariato” Lucio Bianco che, nei mesi scorsi aveva energicamente protestato per i pesanti tagli operati nei confronti del CNR, ” il commissariamento del CNR è un atto illegittimo, oltre che di tracotanza…Farò opposizione al provvedimento, non per ragioni personali, ma perché anche il governo deve rispettare le regole”. Di fronte al nuovo corso che prevede un controllo stretto su tutta la ricerca pubblica e per gli scienziati italiani azzeramento di ogni rappresentanza, i ricercatori decidono di andarsene all’ estero. Il fronte del “no” all’ iniziativa Moratti conta premi Nobel, scienziati di chiara fama internazionale, centinaia di persone illustri che hanno già firmato tutti gli appelli che era possibile rivolgere. E hanno scritto anche al Presidente della Repubblica, perché il peggio sia scongiurato.La nota astrofisica Margherita Hack ha scritto che ” è bene spiegare il perché dell’ opposizione a questa riforma: Il CNR è composto attualmente da un centinaio di Istituti di ricerca nei più svariati campi…Tutti questi Istituti avevano dimensioni ottimali, né troppo piccoli, né carrozzoni necessariamente poco agili e dominati dalla burocrazia.Il voler ridurre più di 100 istituti a una decina, accorpando quelli aventi affinità di ricerca in megadipartimenti, creerà necessariamente una maggiore burocrazia e quindi una minore agilità decisionale. Inoltre nei consigli scientifici saranno immessi burocrati che decideranno le ricerche prioritarie secondo il governo, in barba all’ autonomia della ricerca. Evidentemente questi nostri saggi governanti non sanno che solo dalla ricerca di base libera e autonoma possono venire le innovazioni “. Anche il Presidente della Commissione europea, Romano Prodi,è intervenuto dichiarando che è ” suicida abbandonare la ricerca…Con il rischio, per l’ Italia, di perdere tutte le sfide”. Comunque, l’ ultimo round è ancora da giocare. Perché approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri, il piano Moratti sarà sottoposto all’ esame delle commissioni parlamentari. E lì l’ opposizione a questo piano si prepara a dare battaglia. Continueremo a seguire questo grave avvenimento che contribuisce a mettere a rischio l’ affidabilità, anche nel campo della ricerca, del nostro Paese. Nel link riportiamo alcuni documenti, tra i quali ” Le linee guida per la politica scientifica e tecnologica e tecnologica del Governo” del 19 aprile 2002.

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