Senato della Repubblica: passa, con voto di fiducia, il maxiemendamento sulla delega ambientale

Con il ricorso al voto di fiducia, il Senato della Repubblica, nella seduta n.674 del 14 ottobre 2004, ha votato a favore del maxiemendamento 1.1000 sostitutivo dell’ intero testo del DDL n. 1753-B di “ Delega al governo per il riordino, il coordinamento e l’ integrazione della legislazione in materia ambientale “. La protesta di tutte le associazioni ambientaliste.

Oltre al grave guasto ambientale, le modalità con le quali il provvedimento è stato approvato al Senato hanno comportato un ulteriore danno di natura istituzionale. Il ricorso al voto di fiducia su di una materia rispetto alla quale il Parlamento avrebbe dovuto rivendicare la propria centralità e l’affidamento al Governo di una delega senza precedenti per ampiezza e libertà di manovra,inclusa la previsione di far scrivere le proprie leggi non dal Parlamento ma da una commissione di esperti nominati dal governo stesso, rappresenta un’ alterazione impropria del normale processo istituzionale Questo il commento di “ Libertà e Giustizia” alle preoccupanti vicende che hanno portato il Governo a porre il voto di fiducia per far approvare dal Senato della Repubblica,nella seduta n. 674 del 14 ottobre 2004, il maxi-emendamento n. 1-1000 sostitutivo dell’ intero testo del disegno di legge n.1753.B di delega per il riordino , il coordinamento e l’ integrazione della legislazione in materia ambientale. Infatti, il maxi-emendamento assorbe tutto il disegno di legge delega ,ed è composto da un solo articolo di 54 commi, colmo di riferimenti normativi. Tutti i gruppi dell’ opposizione hanno espresso forti critiche: accanto ai dubbi sulla costituzionalità e la copertura finanziaria del provvedimento e alla protesta per una delega dai contenuti giudicati così ampi ed incerti da sottrarre completamente la politica ambientale al Parlamento per i prossimi anni, l’ attenzione discorde degli intervenuti si è concentrata sui commi dell’ articolo unico del maxiemendamento che introducono a regime la sanatoria di opere abusive realizzate all’ interno delle aree paesaggisticamente vincolate e cancellano i reati commessi in tale ambito. Di fatto è stato reintrodotto il comma 32 del testo del ddl approvato a suo tempo dalla Camera dei deputati che prevedeva una sorta di “ condono perpetuo” per le aree paesaggistiche protette. L’articolo era stato cancellato dalla competente commissione di Palazzo Madama. Secondo Greenpeace” questa “ legge delega sull’ ambiente è una vergogna perché apre una deregulation senza limiti. Il Ministro Matteoli, con l’ appoggio di tutto il governo,è riuscito a scardinare 30 anni di politiche ambientali con una legge che è una vera e propria delega in bianco. A cosa serve tirare fuori dal cilindro 24 esperti per creare in maniera assolutamente discrezionale una Commissione che riscriva le leggi ambientali, quando esistono già gli enti di ricerca preposti a fornire pareri in materia e soprattutto l’ unico problema applicare con severità le norme già esistenti”. I testi unici che dovrebbero elaborare gli “ esperti” governativi dovrebbero riguardare la gestione dei rifiuti e dei siti contaminati, la tutela delle acque dall’ inquinamento e gestione delle risorse idriche e difesa del suolo e lotta alla desertificazione. In sostanza il provvedimento, che comunque dovrà tornare, per l’iter definitivo, alla Camera dei Deputati ,prevede la depenalizzazione di gravi abusi ( ad esempio,un illecito edilizio in un’ area vincolata non potrà mai più essere perseguito penalmente ma se la caverà con una semplice sanzione amministrativa ); la compatibilità paesaggistica subordinata alla valutazione di aleatorie caratteristiche tipologiche, utilizzo di determinati materiali o di discrezionali giudizi , prevedendo anche il pagamento di una sanzione aggiuntiva che può andare dai 3mila ai 50mila euro.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo