Il documento, di circa 500 pagine, spiega le ragioni della condanna di sei dirigenti della multinazionale dell’acciaio, in particolare dell’amministratore delegato Herald Espenhahn a 16 anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario con la formula del dolo eventuale.
La Corte d’Assise lo scorso aprile, oltre ad Espenhahn giudicato colpevole del reato più grave, ha condannato per omicidio colposo con colpa cosciente, incendio e rimozione delle misure di sicurezza altri dirigenti:
– i membri del board Marco Pucci e Gerald Priegnitz
– il responsabile della sicurezza Raffaele Salerno
– il capo dello stabilimento Cosimo Cafueri
(a 13 anni e sei mesi per ciascuno)
e
– il dirigente Daniele Moroni (10 anni e 10 mesi).
La società Thyssen è stata a sua volta sanzionata con la condanna a pagare un milione di euro, a una confisca di 800mila euro, all’esclusione di agevolazioni e finanziamenti pubblici per 6 mesi.
Stando ad alcune indiscrezioni, il ragionamento seguito dai giudici ha ricalcato le linee tracciate dalla Cassazione e richiamate anche nella costruzione dell’accusa a proposito dell’imputazione di omicidio volontario mossa nei confronti dell’ad del gruppo tedesco.
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(Pa-Ro)