I dati sono stati diffusi in occasione della VI Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, nella sede FAO di Roma, dal progetto 60 Sei ZERO dell’Università di Bologna – Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari con il Ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero dello spin off Last Minute Market.
Ancora una volta la fotografia dello spreco inquadra in primo piano le case e abitudini degli italiani nella gestione del cibo, ma secondo il Rapporto Waste Watcher 2019 il 20% degli intervistati dichiara che si spreca soprattutto nel commercio (47%) e nel pubblico, dalle scuole agli ospedali, dagli uffici alle caserme (secondo il 27%). “La percezione degli italiani – spiega Andrea Segrè, fondatore e presidente di Last Minute Market – è ancora poco consapevole della necessità di una grande svolta culturale nella gestione del cibo a livello domestico. Eppure è questo il punto, la prevenzione degli sprechi alimentari deve partire da noi, nel quotidiano delle nostre vite, perché mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo. I paradossi del cibo sono evidenti: 821 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e 1 persona ogni 3 è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità. Tutti possiamo dare il nostro contributo all’obiettivo #famezero #sprecozero acquistando solo ciò che serve realmente, compilando liste precise che non cadono nelle sirene del marketing, scegliendo alimenti locali e di stagione basati sulla dieta mediterranea, consultando etichette e scadenze, utilizzando al meglio frigo, freezer e dispensa per gli alimenti senza stiparli alla rinfusa”.
L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg sull’economia circolare, la sostenibilità e gli sprechi dà conto anche dei provvedimenti utili a contrastare la questione dello spreco alimentare: più di 7 italiani su 10 ritengono che la via da percorrere sia quella dell’educazione alimentare (72%), il 26% propone packaging di nuova generazione e 1 italiano su 5 (20%) provvedimenti normativi con incentivi e sanzioni legati allo spreco del cibo.
Sempre scorrendo il Rapporto Waste Watcher 2019, gli effetti della sensibilizzazione si sentono e balzano immediatamente all’occhio: 2 italiani su 3 il 64% degli intervistati, dichiarano di gettare il cibo solo una volta al mese (16%) o persino più raramente (48%). Il 15% lo fa una volta alla settimana e il 13 ogni due settimane, solo l’1% dichiara di sprecare quotidianamente il cibo. I dati sono tanto più rilevanti se comparati alle rilevazioni 2014/2015, quando 1 italiano su 2 dichiarava di gettare il cibo ogni giorno: lo spreco alimentare è senz’altro uno dei temi di sostenibilità sui quali la campagna di sensibilizzazione Spreco Zero ed Expo 2015 hanno maggiormente inciso. 4 italiani su 10 (il 38%) dichiarano oggi che la quantità di cibo acquistato e non consumato è diminuita rispetto a due anni fa.