Sesta “Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare” – 5 febbraio 2019

Lo spreco alimentare in Italia si stima valga quasi 16 miliardi di euro, dei quali quasi 12 derivanti dallo spreco alimentare domestico. Presentati alla FAO, in occasione della VI “Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare” del 5 febbraio 2019, i dati Waste Watcher.

Vale lo 0,88% del PIL lo spreco alimentare in Italia: la stima è di oltre 15 miliardi di euro, per l’esattezza 15.034.347.348, che sono la somma dello spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), complessivamente stimato in oltre 3 miliardi (3.176.032.413), ovvero il 21,1% del totale, a fronte dello spreco alimentare domestico reale, cioè quello misurato nelle case degli italiani attraverso il test dei Diari di Famiglia, che rappresenta quindi i 4/5 dello spreco complessivo di cibo in Italia e vale 11.858.314.935 di euro.

I dati sono stati diffusi in occasione della VI Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, nella sede FAO di Roma, dal progetto 60 Sei ZERO dell’Università di Bologna – Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari con il Ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero dello spin off Last Minute Market.

Ancora una volta la fotografia dello spreco inquadra in primo piano le case e abitudini degli italiani nella gestione del cibo, ma secondo il Rapporto Waste Watcher 2019 il 20% degli intervistati dichiara che si spreca soprattutto nel commercio (47%) e nel pubblico, dalle scuole agli ospedali, dagli uffici alle caserme (secondo il 27%). “La percezione degli italiani – spiega Andrea Segrè, fondatore e presidente di Last Minute Market – è ancora poco consapevole della necessità di una grande svolta culturale nella gestione del cibo a livello domestico. Eppure è questo il punto, la prevenzione degli sprechi alimentari deve partire da noi, nel quotidiano delle nostre vite, perché mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo. I paradossi del cibo sono evidenti: 821 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e 1 persona ogni 3 è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità. Tutti possiamo dare il nostro contributo all’obiettivo #famezero #sprecozero acquistando solo ciò che serve realmente, compilando liste precise che non cadono nelle sirene del marketing, scegliendo alimenti locali e di stagione basati sulla dieta mediterranea, consultando etichette e scadenze, utilizzando al meglio frigo, freezer e dispensa per gli alimenti senza stiparli alla rinfusa”.

L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg sull’economia circolare, la sostenibilità e gli sprechi dà conto anche dei provvedimenti utili a contrastare la questione dello spreco alimentare: più di 7 italiani su 10 ritengono che la via da percorrere sia quella dell’educazione alimentare (72%), il 26% propone packaging di nuova generazione e 1 italiano su 5 (20%) provvedimenti normativi con incentivi e sanzioni legati allo spreco del cibo.

Sempre scorrendo il Rapporto Waste Watcher 2019, gli effetti della sensibilizzazione si sentono e balzano immediatamente all’occhio: 2 italiani su 3 il 64% degli intervistati, dichiarano di gettare il cibo solo una volta al mese (16%) o persino più raramente (48%). Il 15% lo fa una volta alla settimana e il 13 ogni due settimane, solo l’1% dichiara di sprecare quotidianamente il cibo. I dati sono tanto più rilevanti se comparati alle rilevazioni 2014/2015, quando 1 italiano su 2 dichiarava di gettare il cibo ogni giorno: lo spreco alimentare è senz’altro uno dei temi di sostenibilità sui quali la campagna di sensibilizzazione Spreco Zero ed Expo 2015 hanno maggiormente inciso. 4 italiani su 10 (il 38%) dichiarano oggi che la quantità di cibo acquistato e non consumato è diminuita rispetto a due anni fa.

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