Tale risultato sarà con seguito grazie a una combinazione di politiche e di misure già adottate,allacquisto di crediti di emissione derivanti da progetti realizzati in Paesi terzi,allacquisizione di quote e di crediti nellambito del sistema UE di scambio delle quote di emissione (sistema ETS comunitario) e alle attività silvicole che assorbono carbonio dallatmosfera.
Secondo il Commissario allambiente Stavros Dimas,queste proiezioni confermano ulteriormente la posizione preminente dellUE per quanto riguarda il rispetto degli impegni internazionali nella lotta ai cambiamenti climatici.I dati dimostrano che lUE-15 è ben posizionata per conseguire lobiettivo di Kyoto fissato per il periodo 2008-2012. Inoltre,con il pacchetto sul clima ed energia che lUE ha adottato allinizio dellanno abbiamo già messo in atto le misure principali che serviranno a ridurre ulteriormente le nostre emissioni di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020.Nessunaltra regione del mondo ha fatto altrettanto. Ma il 20% non è sufficiente per impedire il verificarsi di cambiamenti climatici dalle conseguenze pericolose. Per questo lUE si è impegnata ad abbattere le emissioni fino al 30% se,nel corso della conferenza di Copenhagen del prossimo dicembre,altri grandi paesi emettitori daranno un equo contributo alla conclusione di un accordo globale sul clima che punti ad obiettivi ambiziosi..
E fondamentale che i nostri partner del mondo industrializzato e le grandi economie emergenti facciano fronte alle proprie responsabilità.
Sulllargomento è intervenuta Legambiente,dichiarando che pur prendendo atto che lEuropa confermi la sua posizione negoziale sulla lotta ai cambiamenti climatici,il mancato accordo sulle cifre dellimpegno finanziario rischia di compromettere il raggiungimento di un accordo a Copenhagen. Il sostegno finanziario agli interventi di mitigazione ed adattamento nei Paesi in via di Sviluppo non è sufficiente a sbloccare lattuale impasse negoziale,rischiando così di compromettere il raggiungimento di un ambizioso accordo. La questione fondamentale per il successo del summit sul clima ha detto Vittorio Cogliati Dezza,presidente nazionale di Legambiente è ora la ripartizione degli oneri finanziari (almeno 100 miliardi di euro al 2020),tra i paesi industrializzati per aiutare i Paesi in via di Sviluppo ad affrontare l crisi climatica. Nessun accordo sarà possibile senza una concreta risposta dei paesi industrializzati alla richiesta di aiuti da parte dei paesi più poveri. In queste settimane che precedono lappuntamento di Copenhagen è importante che lEuropa accolga la richiesta del Parlamento europeo di contribuire con almeno 30 miliardi di euro al 2020,in modo d sbloccare i negoziati e preparare la strada per il raggiungimento di un accordo globale in grado di fronteggiare la crisi climatica.
(LG-FF)