Pubblichiamo la recensione di Michele Montresor, tecnico della prevenzione dell’ATS Val Padana, del libro “Sbagliando s’impara. Una rivalutazione dell’errore” di autori vari a cura di Luigino Binanti.
Sbagliando s’impara. Una rivalutazione dell’errore
Autori vari, a cura di Luigino Binanti
Nella scienza come nella vita, quanto più si tenta, tanto più si impara, anche se si fallisce ogni volta e, siccome, come affermò Oppenheimer, non si sbaglia mai due volte allo stesso modo, saranno proprio gli errori, individuati mediante i controlli critici, ad indicarci la via del progresso. La via della conoscenza, infatti, è la medesima di quella dell’errore, per cui per apprendere la verità occorre imparare alla scuola dell’errore. Se questo vale dal punto di vista epistemologico, dal punto di vista pedagogico non è difficile accorgersi come, una volta commesso l’errore, una regola del metodo sia stata infranta, per cui l’obiettivo primario di ciascun bravo insegnante consiste nel diffondere il retto uso del metodo. Einstein, sostenne Popper, «può errare, precisamente come l’ameba», ma, diversamente da quest’ultima, è felice di trovare sbagliata la sua teoria. L’ameba, infatti, muore con la sua teoria errata, mentre Einstein è sollecitato dal piacere di trovare un errore nella propria teoria, in modo da poterlo eliminare, di correggersi e, quindi, di avanzare verso teorie più solide.