Sicurezza Lavoro: NO a modifiche peggiorative nel decreto economico.

SICUREZZA sul LAVORO: Governo elimini 2 modifiche peggiorative dal decreto sulla manovra economica.
La prima modifica peggiorativa riguarda la “NON APPLICABILITA’ della valutazione dei rischi stress lavoro correlati alle Pubbliche amministrazioni”.
La seconda modifica peggiorativa (contenuto nell’art. 7, comma 1) riguarda la “soppressione dell’ISPESL”.

Dai testi finora noti, il decreto introduce sulla manovra economica 2 modifiche nettamente peggiorative in tema di salute e sicurezza sul lavoro, che chiediamo al Governo di eliminare dal testo che invia al Presidente della Repubblica.

1.
La prima modifica peggiorativa riguarda la “NON APPLICABILITA’ della valutazione dei rischi stress lavoro correlati alle Pubbliche amministrazioni”.
La non applicabilità è contenuta nell’art. 8, comma 12 della bozza di decreto.
La previsione è:
– incostituzionale, poiché tutela di meno i lavoratori della P.A. rispetto a quelli di altri settori di lavoro
– sbagliata, poiché l’obbligo dovrebbe essere già in vigore per tutti e ha già subito numerosi rinvii (l’ultimo al 1 agosto 2010);
– produrrà una inevitabile condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia dell’UE, con le conseguenti sanzioni.

Si chiede la soppressione del comma e il mantenimento degli obblighi di valutazione dei rischi eguale per tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore privato/pubblico ove operano.

2.
La seconda modifica peggiorativa (contenuto nell’art. 7, comma 1) riguarda la “soppressione dell’ISPES” (Istituto Superiore per la prevenzione e la sicurezza del Lavoro):
– Ente di ricerca con vaste competenze nel settore della prevenzione
– Focal Point Nazionale dell’Agenzia Europea di Bilbao.

La strada della soppressione è sbagliata:
– annullerebbe importanti competenze in materia di ricerca e verifica oggi svolte dall’ISPESL;
– comporterebbe una situazione di “assenza di controllo su alcuni aspetti della sicurezza sul lavoro” (sorveglianza del mercato ad es. sulle Macchine e il contributo in sede di molte verifiche periodiche di impianti e attrezzature – si ricorda l’esempio della Camera iperbarica del Galeazzi di Thyssen a Torino ed Ilva di Taranto, Centrale Enel di Civitavecchia, ecc.).
– e di “ingovernabilità” tra l’entrata in vigore di questo decreto e i tempi di approvazione dei futuri decreti applicativi, che non potranno essere fatti prima di alcuni mesi

Meglio seguire la strada del riordino dell’ISPESL già indicata dal disegno di legge 1167 attualmente in discussione alle Camere, che prevede il riordino dell’ISPESL, tramite un nuovo assetto in strettissimo coordinamento dell’INAIL, conservandone tuttavia l’autonomia, come avviene in altri grandi Paesi europei (es. INRS in Francia, HSE in Inghilterra e gli Enti tedeschi e nord europei).

Si chiede al Governo di:
– trasformare la soppressione dell’ISPESL in un suo riordino ai sensi del disegno di legge 1167 già in Parlamento
– prorogare comunque la disposizione a dopo l’esame del Parlamento, onde consentire una serena disamina delle diverse opportunità

Milano, 28 maggio 2010

Dichiarazione di Rino Pavanello
Segretario Nazionale dell’Associazione Ambiente e Lavoro.

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