Il Decreto Legge recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”, noto anche come “pacchetto sulla P.A.” o “decreto sul lavoro pubblico”, approvato dal Consiglio dei Ministri n. 21 del 26 agosto u.s., è – al momento in cui si scrive – in attesa di pubblicazione sulla G.U.
Il dichiarato obiettivo di razionalizzazione tocca anche il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) che, come espressamente dichiarato dal Ministro dell’Ambiente, sarà molto più semplice e riguarderà principalmente i rifiuti pericolosi.
Le semplificazioni sono finalizzate anche ad assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema e verranno stabilite periodicamente con decreto del ministro dell’Ambiente.
L’art. 11 della bozza di D.L. apporta modifiche agli artt. 188-bis e 188-ter del D.L.vo 152/06, per effetto delle quali il sistema viene così rivoluzionato:
– 1 ottobre 2013: termine iniziale di operatività per i trasportatori professionali, gli intermediari e i gestori di impianti di recupero e di smaltimento limitatamente ai rifiuti pericolosi;
– 3 marzo 2014: termine iniziale di operatività per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi (per consentire ulteriori semplificazioni, con possibilità di proroga di altri sei mesi se a tale data le semplificazioni non saranno operative), nonché per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Regione Campania (in questo caso il differimento temporale è dovuto all’esigenza di dotarsi di una tracciatura estesa non solo ai rifiuti pericolosi ma anche a quelli urbani).
L’avvio scaglionato del sistema era già stato ipotizzato in passato, ma questa volta rischia di produrre un effetto paradossale: i produttori continueranno ad utilizzare formulari e registri cartacei, mentre il sistema telematico utilizzato dai trasportatori e dagli impianti di trattamento riceverà i dati relativi ai rifiuti prima ancora che il carico sia stato trasportato.
Ci sono altre criticità: innanzitutto, si segnala che trattandosi di un Decreto Legge è necessaria la successiva conversione in Legge.
E questo costituisce un doppio rischio: da un lato potrebbero intervenire delle modifiche in corso di conversione, dall’altro il termine ultimo per la suddetta conversione potrebbe scadere dopo il programmato avvio al 1 ottobre p.v.
Quindi, c’è la possibilità che la partenza del SISTRI avvenga prima che il D.L. sia convertito in Legge, ma con i contenuti di un provvedimento che non è ancora legge dello Stato.
Leggi l’intero articolo di TuttoAmbiente, di Stefano Maglia, Miriam Viviana Balossi, al link.