La pandemia ha determinato un eccezionale fenomeno di riorganizzazione del lavoro. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha ora pubblicato la relazione conclusiva del “Gruppo di studio lavoro agile”, un protocollo congiunto che prospetta alcune soluzioni alle criticità riscontrate, e non regolamentate in modo efficace dalla legge, nell’ambito delle dinamiche lavorative agili nel settore privato e nella pubblica amministrazione.
È disponibile online la relazione del “Gruppo di studio lavoro agile”, istituito dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, lo scorso 13 aprile 2021, con la firma del Decreto ministeriale n. 87, per “analizzare gli effetti dello svolgimento dell’attività di lavoro in modalità di agile, in vista della prospettazione di soluzione alle criticità riscontrate nell’ambito delle dinamiche lavorative, sia riguardo al settore privato che della pubblica amministrazione”.
L’istituzione del Gruppo ha tratto origine dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 che, si legge nella premessa alla relazione, “ha determinato un eccezionale fenomeno di riorganizzazione del lavoro, che ha avuto, fra i suoi tratti qualificanti, il ricorso massiccio alla modalità agile di esecuzione della prestazione. Pur con caratteristiche differenti, in funzione dei diversi settori produttivi (quali, ad esempio, servizi o manifattura, terziario o filiera agro-alimentare, lavoro privato o lavoro pubblico), il lavoro agile ha coinvolto una platea di lavoratori e di lavoratrici che si colloca fra i 5 e gli 8 milioni”.
La relazione è il frutto dell’intenso confronto avviato con le parti sociali per giungere “a un Protocollo congiunto al fine di individuare punti di convergenza sulle questioni più spinose e non regolate in modo efficace dalla legge”.
Il Protocollo che è scaturito, ricordano i componenti del Gruppo di lavoro, “ha tenuto ben in conto le esigenze evidenziate dalle Parti sociali, cercando di fare sintesi tra le diverse posizioni, talvolta non proprio coincidenti” e “rappresenta, in Europa, una delle prime ipotesi di regolazione condivisa con le parti sociali, differentemente da altri Paesi, come, ad esempio, il Portogallo”.
Infatti, la strada intrapresa dal Ministro Orlando, conclude la relazione, “è stata quella del dialogo sociale, anche per favorire lo sviluppo di un moderno sistema di relazioni industriali. In questa prospettiva, il Protocollo ben può rappresentare un testo fondamentale per la disciplina del lavoro agile”.
RELAZIONE DEL GRUPPO DI STUDIO LAVORO AGILE
SOMMARIO
1. Premessa
2. Metodologia di analisi
3. La legge n. 81/2017: considerazioni preliminari sullo stato dell’arte
4. Il lavoro agile dalla fase pre-pandemica alla fase dell’emergenza Covid-19
5. L’orizzonte del lavoro agile nell’organizzazione del lavoro post-pandemia
6. Le linee di indirizzo
6.2. Sui contenuti minimi
6.2.1. Su vincoli
6.2.2. Sul luogo di lavoro
6.2.3. Sulla sicurezza sul lavoro
6.2.4. Su protezione dati e cybersecurity
6.3. I lavoratori fragili e la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro
7. Sintesi dei risultati
8. Esito finale: la sottoscrizione del Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile
Allegato – Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile
Fonte: Ministero del lavoro