SNPA, analisi delle persistenti anomalie termiche nel mese di ottobre in Italia

Caldo record in Italia, la persistenza di un promontorio di alta pressione di matrice subtropicale sull’Europa centro-occidentale ha determinato temperature elevate per il mese di ottobre e le persistenti anomalie termiche degli ultimi mesi stanno facendo salire rapidamente anche l’anomalia annuale, che al momento attuale ha raggiunto +1°C rispetto al periodo 1991-2020, valore molto elevato e appena dietro al precedente valore record del 2022.

 

La persistenza di un promontorio di alta pressione di matrice subtropicale sull’Europa centro-occidentale ha determinato temperature elevate su tutta l’Italia facendo registrare valori record per il mese di ottobre.

In Piemonte l’8 ottobre scorso sono state registrate temperature record sul 50% delle località sul territorio regionale che sono sede di installazioni di stazioni meteo-idrografiche della Rete di Monitoraggio. Quasi tutti i capoluoghi di provincia ad eccezione di Verbania e Novara hanno misurato una temperatura massima record per il mese di ottobre, in particolare tutte le stazioni di Torino (tra cui Torino Consolata 31.4°C, Torino Reiss Romoli 31.3°C, Torino Giardini Reali 31.2°C), Vercelli 31.2°C, Asti 32.3°C, Alessandria 32.7°C, Cuneo 32.1°C, Biella 29.8°C mentre Novara si è mantenuta a soli 0,2°C dal record dell’11 ottobre 2011 e Verbania è rimasta al di sotto di 3°C rispetto al record del 11 ottobre 2011 di 29,3°C.
Anche stazioni in quota hanno registrato valori record per il periodo, nello specifico: sopra i 2000 metri Bardonecchia Pranudin (2045 m s.l.m.) 20.6°C, Sestriere (2020 m s.l.m.) 21.1°C; sopra i 1000 metri a Coazze (1130 m s.l.m.) 26.5°C, Bertodasco (1120 m s.l.m.) 27.4°C e Monte Carza (1110 m s.l.m.) 27.6°C.

In Valle d’Aosta presso il sito di monitoraggio del permafrost di Cime Bianche gestito da Arpa Valle d’Aosta, a 3.100m sul versante meridionale del Cervino, la temperatura dell’aria tra il 31 agosto e il 10 ottobre è scesa sotto lo zero solamente 1 volta, per 18h tra il 22 e 23 settembre.
Negli ultimi 15 giorni le minime notturne hanno una media di 5°C e le massime di 10°C. Con queste condizioni i ghiacciai in alta montagna continuano a fondere quando normalmente dovrebbero già essere coperti dalla neve autunnale: il periodo di fusione si è allungato, anticipando l’inizio nel periodo primaverile e ritardando il termine nel periodo autunnale.
Il calcolo delle anomalie delle temperature del permafrost a Cime Bianche e sul Cervino (parete ovest) indicano condizioni spaventosamente sopra la media, condizioni mai registrate dall’inizio del monitoraggio (2005).

In Lombardia, l’apice dell’ondata di calore è stato raggiunto domenica 8 e lunedì 9 ottobre, quando ad accentuare l’aumento delle temperature, oltre che la presenza di aria calda subtropicale, ha influito anche l’effetto favonico dovuto all’ingresso di aria più secca da nord.
Domenica 8 ottobre nella maggior parte delle stazioni meteo di pianura sono state registrate temperature massime superiori ai 30°C e, ad esclusione dei sensori più rappresentativi per Sondrio e Varese, in quasi tutte le province sono stati abbattuti record storici, con massime mai registrate prima nel mese di ottobre, sia in pianura sia in alcune zone collinari e montane.
La massima assoluta spetta alla stazione di Spinadesco (CR), che alle 15:10 ha toccato i 34.1°C; seguono quella di Broni (PV) con 33.4°C, Voghera (PV) con 33.2 e San Colombano al Lambro (MI), con 32.9°C. Nuovo record assoluto anche per la stazione centenaria di Milano Brera con 30.3°C, e per quelle di Bergamo-Stezzano con 30.5°C, Brescia (Itas Pastori) con 30.6°C, Mantova (Lunetta) con 30.3°C e con ben 32.2°C Castello D’Agogna (PV). Nelle valli, due dei nuovi record regionali sono stati registrati a Edolo (BS), stazione situata a 699 m slm – che ha raggiunto una massima di 28.9°C – e a Clusone (BG) con 28.8°C alla quota di 564 m slm.
Lunedì 9 ottobre per diverse stazioni le temperature massime hanno addirittura abbattuto i record registrati il giorno precedente. I valori assoluti più elevati osservati dalla rete Arpa sono stati i 34.3°C a Cremona, 34.2°C a Spinadesco (CR), 33.7°C a Broni (PV), 33.6°C a Gonzaga (MN) e 33.1°C a San Colombano al Lambro, nel milanese.
Le anomalie termiche di questa prima decade del mese rispetto al trentennio climatico di riferimento (1991-2020), ben si osservano ad esempio dalla stazione di Milano- Brera, dove lo scostamento rispetto alla media ha raggiunto il valore record di +7.7°C.
La situazione muterà nei prossimi giorni, quando secondo le previsioni del Servizio meteorologico di Arpa Lombardia, dopo questa eccezionale ondata di caldo, è attesa una progressiva inversione di tendenza.

In Emilia-Romagna il picco del caldo è stato raggiunto tra l’8 e il 10 ottobre. In queste giornate un numero crescente di stazioni ha superato i 30°C di temperatura massima. Il giorno 9/10 ben 139 stazioni della rete regionale su 256 attive hanno superato quella soglia, mentre in pianura la media delle massime in questo periodo dovrebbe essere 21°C (periodo 1991-2020).
Il superamento occasionale della soglia di 30°C in una giornata di ottobre in un numero limitato di stazioni è un evento già accaduto nel passato, ma la persistenza ed estensione del fenomeno è del tutto inedita.
L’assoluta unicità di questa situazione appare chiara anche in termini di temperatura media regionale, come mostra il grafico seguente. Si osserva come dal primo di ottobre la temperatura media regionale in Emilia-Romagna, ottenuta mediando i dati dell’analisi ERG5 che usa in input tutte le stazioni del denso network osservativo regionale, sia rimasta allineata su valori prossimi o superiori ai record storici invece che nell’intervallo di normalità climatico delimitato dalla fascia verde (più o meno una deviazione standard intorno al valore medio 1991-2020). Dal giorno 8, un ulteriore riscaldamento della massa d’aria in quota, con 18°C in libera atmosfera al livello di riferimento di 850 hPa, valore tipico del mese di luglio, ha fatto balzare la temperatura media regionale a 22°C, superando di oltre 3°C il precedente record storico stabilito nel 2001.

Le persistenti anomalie termiche degli ultimi mesi stanno facendo salire rapidamente anche l’anomalia annuale, che al momento attuale ha raggiunto +1°C rispetto al periodo 1991-2020, valore molto elevato e appena dietro al precedente valore record del 2022.

Fonte: SNPA

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