Solidarietà a Santo Della Volpe, dopo grave episodio di intimidazione squadristica

“Arrivi stanco da un viaggio in giro per il mondo ed il mattino cerchi l’automobile. E scopri una bella croce celtica con in alto a sinistra la lettera ‘T’ e in basso a destra la lettera ‘S’. Si gela il sangue: hanno anche lasciato la firma, sono quelli di un noto gruppo fascista… Io non sfido nessuno, ma nessuno creda di far cambiare di una virgola il mio lavoro”. Così il giornalista Santo Della Volpe racconta ad Articolo21…

Ci uniamo al segretario dell’Usigrai Carlo Verna e a Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, per condannare il grave episodio di intimidazione squadristica nei confronti di Santo Della Volpe, giornalista del TG3. di cui conosciamo la alta professionalità e la lunga attività, in cui ha trattato spesso i temi della tutela dell’Ambiente e della Salute e sicurezza sul lavoro.

Carlo Verna , Segretario Usigrai, ha dichiarato che “L’auto imbrattata di vernice del giornalista Santo Della Volpe s’inserisce in un contesto d’intimidazioni ripetute, che respingiamo. Un clima inaccettabile, intorno alle redazioni, in particolare a quelle del servizio pubblico. Alla solidarietà a Della Volpe va aggiunta una ferma richiesta a chi indaga e al ministro degli Interni di non sottovalutare certi accadimenti dell’ultima settimana, caratterizzata dal raid in via Teulada e dalle minacce alla trasmissione Chi l’ha visto ?”

Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ha dichiarato che si tratta di “un grave episodio di intimidazione. Gli inquirenti stanno svolgendo le indagini ma siamo in presenza di un nuovo allarmante episodio di intimidazione squadristica nei confronti di un giornalista e di una testata che non intendono piegarsi al triste spirito dei tempi”.

Sintesi dell’articolo pubblicato su Articolo 21
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“Succede che arrivi da un viaggio in giro per il mondo, stanco e con le valigie perse. Vai a dormire a notte fonda ed il mattino cerchi l’automobile, parcheggiata sotto casa da alcuni giorni, ma, perfettamente, nelle strisce giuste….
E scopri, proprio quel mattino, che l’automobile è coperta da scritte di vernice bianca, bomboletta spray: “falli” disegnati sulla carrozzeria, sul parabrezza, sul parafanghi, sui vetri. Poi strisce di vernice bianca tutto intorno all’auto, scritte sul paraurti posteriore.
Facile imprecare subito e tentare di capire se si possono togliere con uno straccio: inutile. Poi scopri che lì, tra un‘ingiuria ed un “cazzo” (scusate la parolaccia) c’è una bella croce celtica con in alto a sinistra la lettera “T” e in basso a destra la lettera “S”.
Non so se per la rabbia o lo stupore, si gela il sangue: hanno anche lasciato la firma, sono quelli del gruppo fascista Trieste-Salario. Hanno riempito di scritte l’intero quartiere. Allora i pensieri girano a mille: perché lungo la via dove l’auto è posteggiata, ci sono decine e decine di altre auto.
….
Ed aspetto di capire chi e perché ha preso di mira la mia persona, il mio lavoro da giornalista.
L’auto era parcheggiata bene. Allora c’entra il fatto che sono giornalista al TG3. Cosa avrà dato fastidio del mio lavoro? Tutto e niente: forse avevano bisogno di aprire una campagna intimidatoria contro la stampa ed i giornalisti,dopo sono arrivate le cinghiate e le bastonate in piazza contro gli studenti, poi la gravissima incursione in Rai contro Federica Sciarelli. Ma non posso che notare i muri del mio quartiere piene di scritte, quelle scritte con quella croce celtica,sempre più numerose e sempre più ingiuriose ed avvilenti. Una pressione inutile e delirante. Grazie alla Polizia di Stato per le indagini; ma chi sono questi sciagurati? Chi li istiga alla violenza, per ora fortunatamente solo verbale e nascosta dietro le bombolette spray?

Io non sfido nessuno, ma nessuno creda di far cambiare di una virgola il mio lavoro, di recedere di un millimetro di fronte ai miei doveri (e diritti) di giornalista.

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