In Germania, dove la rete dei centri per l’impiego è ben più nutrita rispetto a quella italiana, le percentuali si invertono: il 75,8% dei senza lavoro si rivolge alle strutture pubbliche e il 39,6% chiede a conoscenti.
Nell’Unione europea a 28, la media di coloro che utilizza la rete dei Centri per l’impiego, pur collocandosi al di sotto del 50 per cento (46,7%), resta sempre più alta rispetto a quella registrata in Italia, mentre il restante utilizza i canali informali per trovare un’occupazione.
Prima della crisi economica, nel terzo trimestre 2007, in Italia il 74% dei disoccupati cercava lavoro tramite conoscenze, dieci punti in meno rispetto al terzo trimestre 2015, ma era più bassa anche la percentuale di coloro che si rivolgeva ai centri per l’impiego (23,5% in Italia a fronte del 60,3% in UE e l’89,4% in Germania sempre.
Nello stesso periodo, in ambito europeo si rivolgeva alla conoscenze in media il 55,8% di chi cercava lavoro a fronte del 71,1% del terzo trimestre 2015.
In sostanza, in Italia la fiducia nella possibilità dei Centri per l’impiego di aiutare nella ricerca di lavoro è la più bassa in Europa (seguita dalla Spagna dove appena il 26,6% dei disoccupati si rivolge alle strutture pubbliche). Fa peggio, secondo le statistiche Eurostat, solo la Turchia con il 20,4% dei senza lavoro che si rivolge ai Centri per l’impiego pubblici.
Il Paese nel quale ci si rivolge di più alle conoscenze nella ricerca del lavoro è la Grecia (94,5%, quasi dieci punti in più rispetto al 2007), mentre la nazione dove si utilizzano meno i canali informali è la Svezia (25,3%). In Svizzera i disoccupati usano i canali amicali solo nel 17,9% dei casi.
A fianco delle strutture pubbliche, Eurostat riporta i dati relativi alle agenzie private per l’impiego, utilizzate in Italia solo dal 15,6% di coloro che cercano lavoro (22,3% nell’UE a 28) a fronte del 34% in Francia e del 23,9% nel Regno Unito. E’ invece al 69% la percentuale di coloro in Italia che si offrono direttamente per un impiego (61,1% nell’UE a 28) e del 31,9% la quota di coloro che dichiarano di rispondere ad annunci o che decidono di pubblicarli (44,1% in media nell’UE a 28, 58,9% in Germania).