Strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti.

La Commissione europea con la nota COM(2011)13 definitivo del 19-1-2011 ha presentato al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni la relazione concernente la strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti.

Si legge nella introduzione alla Relazione della Commissione europea che la politica dell’Unione europea in materia dio rifiuti contribuisce a rendere più efficiente l’uso delle risorse e a ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente e sulla salute nell’intero ciclo di vita delle risorse. La strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, adottata nel 20005, stabilisce per l’UE un obiettivo di lungo termine, cioè diventare una società fondata sul riciclaggio, che cerca di evitare la produzione di rifiuti e utilizza i rifiuti come risorsa. A tal fine la strategia descrive le principali iniziative finalizzate ad aggiornare il quadro normativo in vigore e a promuovere la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, lasciando lo smaltimento come ultima opzione.

La presente comunicazione esamina i progressi compiuti verso la realizzazione degli obiettivi della strategia e fornirà un contributo alla valutazione del sesto programma di azione in materia di ambiente.

E’ corredata di un documento di lavoro dei servizi della Commissione che fornisce maggiori informazioni generali sulle sette misure fondamentali finalizzati a conseguire gli obiettivi fissati, nonché riferimenti dettagliati ai dati utilizzati per valutare gli obiettivi a lungo termine, in particolare per quanto riguarda il tema del riciclaggio “di più e meglio”, conferendo cioè meno rifiuti in discarica e aumentando il compostaggio e il recupero di energia dai rifiuti, ottenendo notevoli benefici sotto il profilo ambientale economico e sociale.

Una migliore gestione dei rifiuti riduce le ripercussioni negative sull’ambiente e sulla salute dovute alle emissioni nell’aria, nel suolo e nell’acqua, nonché le emissioni di gas a effetto serra derivanti dallo smaltimento dei rifiuti. Le emissioni dirette di gas a effetto serra prodotte dal settore dei rifiuti nell’UE-27, pari al 2,8% delle emissioni totali nel 2007, sono diminuite di oltre il 30% tra il 1995 e il 2007.

In seguito all’adozione della strategia, la chiusura di discariche e inceneritori non conformi alle norme ha prodotto una riduzione significativa dell’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria. Un numero elevato di discariche non conformi alle norme è stato chiuso (circa 3.300 chiusure fra il 2004 e il 2006). Ciononostante la Commissione ha individuato circa mille discariche non conformi alle norme che devono essere adeguate o chiuse quanto prima possibile.

Il riciclaggio offre nuove opportunità economiche. Contribuisce in varia misura a incrementare l’offerta di materie prime pregiate necessarie per l’economia dell’UE. Per esempio, i rottami forniscono ora un contributo tra il 40% e il 56% alla produzione di metallo nell’UE. Tuttavia il riciclaggio di metalli specifici, essenziali per alcune applicazioni fondamentali, nell’UJE rimane basso. Nel 2009 si è stimato che le industrie di gestione e di riciclaggio dei rifiuti nell’UE realizzino un fatturato di 95 miliardi di euro. Il settore fornisce tra 1,2 e 1,5 milioni di posti di lavoro, contribuendo così a realizzare l’obiettivo dell’UE di raggiungere entro il 2020 un tasso di occupazione del 75% e rappresenta circa l’1% del PIL.

Oltre a ridurre i rifiuti, il riutilizzo genera altri benefici in termine di creazione di posti di lavoro, riduzione dei consumi eccessivi e offerta di prodotti di seconda mano a prezzi accessibili.

(LG-FF)

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