Dopo gli eventi catastrofici naturali che hanno colpito il Sud-Est asiatico, portando morte e distruzione di enormi proporzioni, ora si presenta, fra i tanti problemi da risolvere con priorità, l emergenza sanitaria. L Organizzazione mondiale della sanità afferma che urgono aiuti per fare fronte all emergenza di salute pubblica.
Secondo l OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) tra i 3 e i 5 milioni di persone della regione colpita dal maremoto non hanno disponibilità di servizi di base che rendano compatibile la vita quali acqua pulita, ripari adeguati, cibo,igiene e assistenza sanitaria. L OMS come riferito dal nostro Ministero della salute afferma che urgono aiuti per far fronte all emergenza di salute pubblica creatasi in seguito al maremoto. L OMS ha inviato i team per l emergenza nei paesi maggiormente colpiti per effettuare una stima dei danni creati alle infrastrutture sanitarie e dei bisogni sanitari delle popolazioni.Secondo una prima valutazione le priorità a breve e lungo termine sono:
-assistenza medica alle centinaia di migliaia di feriti. Gli ospedali sono sovraffollati ed il personale sanitario ha difficoltà ad assicurare le cure necessarie;
-assicurarsi che la popolazione disponga di quantitativi di acqua potabile sufficienti, di servizi igienici adeguati nelle aree in cui si raccoglie la popolazione per evitare i rischi di epidemie quali la dissenteria;
-evitare che i sopravvissuti che hanno perso le loro abitazioni vivano in condizioni di sovraffollamento e di scarsa igiene. Queste condizioni precarie favoriscono il rischio di infezioni respiratorie acute che possono degenerare e causare la morte specialmente tra i bambini e gli anziani. E preferibile che gli operatori sanitari siano locali per facilitare il contatto con la popolazione;
-rafforzare la sorveglianza di malattie endemiche quali malaria e febbre dengue. L acqua stagnante crea le condizioni favorevoli per la proliferazione di zanzare e altri vettori che possono determinare rischi di epidemie per la popolazione.
L OMS aiuta le popolazioni locali e nazionali a fronteggiare la crisi, la comunità internazionale ad utilizzare gli aiuti rapidamente e nel modo migliore e promuove il ristabilirsi dei servizi sanitari il più presto possibile.
Questo è quanto riferisce il Ministero della salute che ha, dal canto suo, emanato un telefax con le indicazioni sanitarie realizzate dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria e dal Centro nazionale prevenzione e controllo delle malattie (CCM) destinate agli operatori che si recano nelle zone colpite dal maremoto.
-assistenza medica alle centinaia di migliaia di feriti. Gli ospedali sono sovraffollati ed il personale sanitario ha difficoltà ad assicurare le cure necessarie;
-assicurarsi che la popolazione disponga di quantitativi di acqua potabile sufficienti, di servizi igienici adeguati nelle aree in cui si raccoglie la popolazione per evitare i rischi di epidemie quali la dissenteria;
-evitare che i sopravvissuti che hanno perso le loro abitazioni vivano in condizioni di sovraffollamento e di scarsa igiene. Queste condizioni precarie favoriscono il rischio di infezioni respiratorie acute che possono degenerare e causare la morte specialmente tra i bambini e gli anziani. E preferibile che gli operatori sanitari siano locali per facilitare il contatto con la popolazione;
-rafforzare la sorveglianza di malattie endemiche quali malaria e febbre dengue. L acqua stagnante crea le condizioni favorevoli per la proliferazione di zanzare e altri vettori che possono determinare rischi di epidemie per la popolazione.
L OMS aiuta le popolazioni locali e nazionali a fronteggiare la crisi, la comunità internazionale ad utilizzare gli aiuti rapidamente e nel modo migliore e promuove il ristabilirsi dei servizi sanitari il più presto possibile.
Questo è quanto riferisce il Ministero della salute che ha, dal canto suo, emanato un telefax con le indicazioni sanitarie realizzate dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria e dal Centro nazionale prevenzione e controllo delle malattie (CCM) destinate agli operatori che si recano nelle zone colpite dal maremoto.
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