Sviluppare un’economia marittima sostenibile nel Mediterraneo.

In questa nota della Commissione europea viene sottolineato come le vite e le culture dei popoli che vivono sulle rive del Mediterraneo – su quelle meridionali e su quelle settentrionali, oltre che sulle innumerevoli isole – sono sempre state fortemente collegate le une alla altre ed influenzate dal loro comune patrimonio marittimo.

Ancora oggi questo “mare tra le terre”, al crocevia di tre continenti, è caratterizzato da un’economia marittima intensa e vitale. Il Mediterraneo è un’importante fonte d’occupazione per coloro che vivono lungo le sue rive, con oltre 450 porti e stazioni marittime.

Esso è inoltre una delle più importanti vie navigabili del mondo. Un quarto del trasporto marittimo mondiale di petrolio passa infatti per il Mediterraneo.
Malgrado queste premesse, le prospettive non sono del tutto incoraggianti. Vi sono indizi di un grave deterioramento dell’ambiente marino mediterraneo. L’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche e il degrado costiero richiedono che si corra urgentemente ai ripari, se non si vuole che i danni diventino irreversibili. Il fatto che il traffico marittimo sia in rapida crescita non fanno altro che aumentare la necessità di vie marittime più sicure e sostenibili.

E’ necessario approntare risposte efficaci per il caso in cui, com’è probabile, i cambiamenti climatici avranno gravi conseguenze economiche e sociali. La situazione che vediamo attorno a noi ci indica che occorrono nuovi strumenti per affrontare realtà nuove.

Questa la premessa a “Un approccio solistico per la politica marittima nel Mediterraneo” che troviamo nella nota della Commissione che riportiamo nel link.

(LG-FF)

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