Al momento, la tessera riguarda solo cinque professioni (infermiere, farmacista, fisioterapista, guida alpina e agente immobiliare) e può essere richiesta sia per mobilità temporanea (se si intende prestare la professione in un altro Paese UE in modo temporaneo e occasionale) sia in caso di stabilimento (se invece si ha l’intenzione di stabilirsi in un altro Paese UE in modo permanente).
L’Italia ha stabilito che per l’esercizio “temporaneo e occasionale” della guida alpina (come di altre professioni con incidenza sulla salute e sicurezza) sia necessaria la verifica preventiva del possesso di tutti i requisiti necessari per svolgere la professione in Italia. Ciò si spiega con i “pericoli per l’incolumità degli utenti” che l’attività presenta visto che “si svolge in un ambiente naturale impervio”.
Per questo motivo, “è necessario che il professionista sia pienamente competente e qualificato per prevenire e fronteggiare eventuali danni gravi per la salute o la sicurezza dei destinatari della prestazione”. Nel suo caso, la guida alpina ha ottenuto la tessera dall’autorità competente, cioè l’Ufficio sport del Dipartimento Affari regionali, autonomie e sport della Presidenza del Consiglio.
Da quando è stato introdotto il nuovo strumento di riconoscimento professionale, c’è stato un vero boom di richieste: ben 170 nella sola prima settimana, secondo i dati resi noti dalla Commissione europea, con l’Italia che figura al primo posto con ben 75 domande arrivate sul tavolo delle autorità italiane. Se la guida alpina ha tagliato il nastro del primo rilascio, spetta però ai fisioterapisti il primato della professione con il maggior numero di richieste.