Traffico illegale di rifiuti: dal 1994 al 2003 accertate 17.097 infrazioni

A dieci anni dal primo Rapporto Ecomafia, Legambiente e il Comando dei Carabinieri – Tutela ambiente hanno elaborato il Dossier “ Rifiuti SpA-Radiografia dei traffici illeciti “ dal quale emerge che ogni giorno vengono compiuti quasi 5 reati nel traffico illegale dei rifiuti. Dal 1999 al 2003 sono state 17.097 le infrazioni accertate nel nostro Paese. Un business che in 10 anni ha fatto guadagnare alla criminalità ben 26,9 miliardi di euro.

Il 25 gennaio scorso, a dieci anni dal primo rapporto Ecomafia, Legambiente e il Comando dei Carabinieri-Tutela dell’ambiente , è stato presentato a Roma un nuovo dossier dal titolo “ Rifiuti SpA- radiografia dei traffici illeciti “ il cui testo integrale riportiamo nel link. Quello che emerge da questo nuovo Dossier del malaffare è veramente inquietante. Ogni giorno quasi 5 reati nel traffico illegale di rifiuti: dal 1994 al 2003 sono state 17.097 le infrazioni accertate nel nostro Paese. Un business che in dieci anni ha fatto guadagnare alla criminalità ambientale ben 26, 9 miliardi di euro e che per il 39% di è concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Ma ciò che emerge da dieci anni di indagini e ricerche è che il problema non è più un’esclusiva del Sud Italia. Le 10 procure del meridione attive contro gli ecocriminali – si legge nel Dossier – sono state “ messe in minoranza” dalle 12 del centro-nord , a testimonianza che la criminalità ambientale italiana agisce aldilà dei confini storici. E allora basta ricordare le procure del centro Italia come quelle di Spoleto, Larino (CB), Rieti, Firenze e Livorno. Ma anche quelle del nord ovest, come Milano, Busto Arsizio, Alessandria e Mondovì (CN), e quelle del nord est, come Forlì, Venezia e Udine. E allora è stato scoperto che i veleni sono stati scaricati illegalmente in Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana ma anche nella verde Umbria e addirittura in Molise. Sono state coinvolte le province meno note agli onori delle cronache della criminalità ambientale, al nord (come quelle di Alessandria, Novara, Cuneo, Varese, Rovigo, Ravenna, Forlì, Gorizia e Treviso) , al centro (Livorno, Perugina, Rieti e Campobasso) e al sud (Cosenza, Trapani).
Insomma, quella della Rifiuti SpA è per molti aspetti un’impresa globale, una vera e propria ragnatela che sembra quasi avvolgere il nostro Paese, che ha raggiunto dimensioni rilevanti sia per ragioni strutturali (il ben noto deficit di impianti di trattamento e smaltimento) sia per la convergenza di interessi, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, con le organizzazioni di stampo mafioso.

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