Trattamenti fitosanitari: buone pratiche nel diserbo del mais e del riso.

Riportiamo nel link, un vademecum – elaborato dalla ASL di Bergamo -per operare in sicurezza nel diserbo del mais e del riso: attrezzature, formulato, fattori protettivi, livelli di rischio, adempimenti gestionali.

La definizione della buona pratica di diserbo del mais e del riso è il frutto dell’analisi della lavorazione, delle tecniche e dei macchinari. In particolare tiene conto delle caratteristiche del trattore e dell’irroratrice e dei prodotti fitosanitari (principi attivi e formulati – tossicità, quantitativi, formulazioni), ma anche dell’uso dei DPI, delle abitudini comportamentali personali e della formazione degli operatori addetti.

Nella miscelazione, il lavoratore è esposto, soprattutto attraverso la cute, a prodotti concentrati, mentre durante il trattamento è esposto, principalmente per via cutanea, alle diverse miscele impiegate.
Non esiste in questa realtà culturale una significativa attività di rientro degli addetti.

Il diserbo, effettuato in pre o post – emergenza, non apporta per l’operatore differenze significative di esposizione; in post-emergenza la stagione è più avanzata e le condizioni climatiche potrebbero influire sull’esposizione qualora non si utilizzassero correttamente i DPI.

Un’esposizione rilevante è teoricamente possibile anche durante le operazioni di pulizia e manutenzione dell’equipaggiamento.
Lo studio della ASL di Bergamo inizia affrontando i principali determinanti del rischio.

(LG-FF)

Approfondimenti

Precedente

Prossimo