TU: iniziato in Parlamento l’iter del “decreto correttivo”, dopo il NO delle Regioni

L’iter è iniziato al Senato mercoledì 20 maggio, ore 16. presso la Commissione Lavoro del Senato. Proseguirà nei prossimi giorni al Senato ed inizierà alla Camera. Segue la discussione già avvenuta presso la Commissione “Infortuni” del Senato, presieduta dal Sen. Oreste Tofani. Precedentemente la Conferenza delle Regioni aveva espresso un parere negativo. Pareri espressi da CIIP e Associazione Ambiente e Lavoro

Aggiornamento 20 maggio 2009
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L’iter è iniziato al Senato mercoledì 20 maggio, ore 16. presso la Commissione Lavoro del Senato.
Il relatore MORRA (PdL) illustra lo schema del decreto legislativo in titolo, sottolineando che esso opera una revisione complessiva della disciplina.

Il nuovo intervento normativo – secondo il relatore Sen. MORRA – oltre a correggere taluni errori materiali ed a semplificare alcuni adempimenti, apporta modifiche ed integrazioni rilevanti.
In considerazione della delicatezza della materia e dello scarso tempo a disposizione, in ragione dell’imminente inizio dei lavori dell’Assemblea, chiede pertanto di poter integrare la propria relazione nel corso di una prossima seduta.

Proseguirà nei prossimi giorni al Senato ed inizierà alla Camera.

Pubblichiamo anche l’importante dibattito avvenuto nella “Commissione Tofani” del Senato, sugli artt. 10-bis e 2-bis…

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La Conferenza delle Regioni ha espresso un parere negativo, adottato a maggioranza, sullo schema di decreto legislativo che modifica ed integra il testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Questa posizione delle Regioni accoglie e conferma le analoghe osservazioni critiche formulate (vedi link) da:
– Associazione Ambiente e Lavoro
– CIIP
– CGIL, CISL, altre Associazione delle parti sociali e della cultura giuridica e tecnico-scientifica.

Il parere negativo – ha spiegato Vasco Errani – non è una posizione politica, ma trae origine da valutazioni strettamente di merito e nasce dal fatto che il decreto proposto oltre ad eccedere i limiti della delega, contiene alcune norme, in particolare l’articolo 2 bis e l’articolo 10 bis – che rischiano di comportare una riduzione dei livelli di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori“.

Per quanto riguarda l’articolo 2-bis, sebbene la norma proposta parli di presunzione di conformità alle norme sulla sicurezza del lavoro, non fornisce sufficienti garanzie in materia, infatti il rispetto di tali obblighi non può essere presunto, ma va accertato caso per caso in relazione a tutti gli elementi mediante i quali va condotta la valutazione.

“Il decreto – aggiunge Errani – crea, fra l’altro, confusione di ruoli e di soggetti in particolare nella importante azione di prevenzione garantita dalla certificazione.
Per quanto riguarda l’articolo 10-bis, sebbene le Regioni non abbiano formalmente competenza in materia di ordinamento penale, introduce un sistema di esoneri e limitazioni di responsabilità dei vertici aziendali, toccando quindi il tema della prevenzione nei luoghi di lavoro su cui le Regioni – ha concluso Errani – vantano indiscusse competenze, per cui la norma presenta oggettivi profili di illegittimità per eccesso di delega
“.

(Pa-Ra)

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