Festa del lavoro: Intervento del Presidente della Repubblica,Napolitano.

In occasione della celebrazione della Festa del lavoro, il Presidente della Repubblica, Napolitano, ha pronunciato un intervento nel quale afferma, fra l’altro, che “La crisi finanziaria che dagli U.S.A. si è propagata al resto del mondo con pesanti ripercussioni sull’andamento dell’economia in ogni continente, ha, per inaudita velocità diffusiva e vastità di impatto, determinato un quadro, per la celebrazione della Festa del 1° maggio, del tutto diverso da quello dello scorso anno”.

L’intervento del Presidente Giorgio Napolitano prosegue affermando che “sono balzate in primo piano anche in Italia, e si pongono al centro delle preoccupazioni comuni del mondo sociale e istituzionale, le questioni relative allo stato presente e al futuro dell’occupazione, alla condizione di quanti sono colpiti dalla caduta dell’attività produttiva, e segnatamente della produzione industriale, dalla perdita o dall’incertezza del posto di lavoro, dall’insufficienza dei livelli di protezione sociale, dalla debolezza delle prospettive per i giovani in cerca di lavoro, su cui richiamano l’attenzione anche molte toccanti lettere a me indirizzate”.

Da qui l’impegno del Governo e del Parlamento, così come delle parti sociali, per interventi pubblici efficaci su un duplice su un duplice fronte: quello del superamento della crisi in atto e del rilancio dello sviluppo economico, e quelle del rafforzamento delle tutele del reddito per i lavoratori e le famiglie in difficoltà, in particolare del rafforzamento degli “ammortizzatori sociali”.

Nell’intervento di Capo dello Stato – che riportiamo integralmente nel link – non è mancato un forte richiamo alla garanzia della sicurezza nei luoghi di lavoro. “E’il tema – ha detto il Presidente Napolitano – cui abbiamo dedicato la Festa del 1° maggio lo scorso anno, e che no n scompare nel contesto di oggi pur dominato dalle questioni di fondo legate alla crisi insorta nel cuore delle nostre economie.

Non scompare perché il dato del discendere delle morti bianche sotto la soglia dei 1.200 casi l’anno costituisce un segnale positivo ma non ancora sufficiente; perché dunque il fenomeno degli incidenti sul lavoro rimane dolorosissimo e inquietante, e si può rischiare di vederlo aggravarsi se alle difficoltà della crisi economica corrispondesse una qualche tendenza a ricorrere più facilmente al “sommerso” e comunque al lavoro irregolare, in special modo all’impiego illegale di immigrati “.

(LG-FF)

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