La UE rivede al ribasso le stime sui conti pubblici dell’Italia.

Secondo le previsioni di primavera, il Pil italiano scenderà del 4,4% nel 2009 e si attesterà solo allo 0,1% nel 2010. Secondo il commissario europeo agli affari economici “No n siamo più in caduta libera ma non si può dire che stiamo uscendo dalla crisi”.

Il 19 gennaio la Commissione europea aveva previsto un Pil al -2% quest’anno e in ripresa dello 0,3% il prossimo. La previsione Ue è peggiore rispetto a quella diffusa il 2 maggio dal governo nella Relazione Unificata sull’economia e la finanza pubblica (Ruef) che dava il Pil a -4,2% nel 2009, 0,3% nel 2010.

Anche per Eurolandia tuttavia le previsioni di crescita sono al ribasso. Nel 2009 il Pil della zona euro, secondo la Commissione, crollerà al -4%, e resterà sotto lo zero anche nel 2010 (-0,1%). Stesse stime per l’UE a 27.

Nella zona euro il dato più pesante per il 2009 è quello dell’Irlanda (-0,9%), seguita da Germania (-5,4%), Finlandia (-4,7%), Italia (-4,4%9: La Spagna, secondo Bruxelles, farà registrare un -3,2%, la Francia un -3,0%.
“Sotto la spinta di un impulso negativo in arrivo nel 2008, il Pil reale nel 2009 dovrebbe registrare la più forte caduta da diversi anni” afferma Bruxelles nel documento. “La previsione per la prima metà del 2009 è fortemente sfavorevole – si legge ancora – gli indicatori di breve termine indicano una protratta riduzione dell’attività economica. In particolare la produzione industriale si è contratta in modo netto nei primi due mesi e a marzo dovrebbe diminuire di nuovo”.

Per l’Italia previsioni peggiori anche per quanto riguarda il debito, che si attesterà al 113% nel 2009 e al 116 nel 2010. Le stime del 19 gennaio sono state dunque riviste al rialzo, erano rispettivamente 109,3% e 110,3%. Invece secondo la Relazione unificata il debito salirà al 114,3% quest’anno e al 117,1% il prossimo.

Male anche il deficit, il 4,5% nel 2009 e 4,8% nel 2010. Per il momento tuttavia la Commissione UE non prenderà in considerazione una eventuale procedura di infrazione per deficit eccessi vo nei confronti dell’Italia.

(LG-FF)

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