Tutela dei lavoratori per insolvenza del datore di lavoro

La Posizione Comune (CE) n. 30/2002 definita dal Consiglio il 18 febbraio 2002

Sulla G.U.C.E. C 119 E/1 del 22 maggio 2002 è pubblicata la “Posizione Comune (CE) N. 30/2002 definita dal Consiglio il 18 febbraio 2002 in vista dell’ adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 80/987/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro”. La Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori, adottata il 9 dicembre 1989, indica al punto 7 che la realizzazione del mercato interno deve portare ad un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori nella Comunità europea e che tale miglioramento deve consentire, ove necessario, di sviluppare taluni aspetti della regolamentazione del lavoro, come le procedure per il licenziamento collettivo o quelle concernenti i fallimenti. Allo scopo di garantire ai lavoratori subordinati un minimo di tutela in caso di insolvenza del datore di lavoro, nel 1980 venne adottata la direttiva 80/987/CEE con la quale gli Stati membri sono obbligati a creare un organismo che garantisca ai lavoratori interessati il pagamento dei diritti non pagati dei lavoratori. In considerazione dell’ evoluzione in materia di insolvenza degli Stati membri e lo sviluppo del mercato interno, il Parlamento europeo e il Consiglio nell’ Unione europea hanno ritenuto opportuno apportare alla citata direttiva un adattamento di talune disposizioni, dando maggiore chiarezza alla definizione dello stato di insolvenza in relazione alle nuove tendenze legislative negli Stati membri sulla materia e includere nella nozione anche le procedure d’ insolvenza diverse dalla liquidazione. In tale contesto – viene sottolineato nella Posizione Comune – gli Stati membri dovrebbero avere la facoltà di prevedere, per determinare l’ obbligo di pagamento dell’ organismo di garanzia, che, quando una situazione d’ insolvenza dà luogo a varie procedure d’ insolvenza, siffatta situazione sia trattata come se si trattasse di un’ unica procedura d’ insolvenza. Per assicurare la certezza del diritto per i lavoratori subordinati nei casi di insolvenza delle imprese che svolgono la loro attività in più Stati membri e per consolidare i diritti dei lavoratori nel senso della giurisprudenza della Corte di Giustizia, è necessario introdurre disposizioni che indichino esplicitamente l’ organismo competente per il pagamento dei diritti non pagati dei lavoratori subordinati in tali casi . Per facilitare l’ identificazione delle procedure d’ insolvenza soprattutto nelle situazioni transnazionali, occorre prevedere che gli Stati membri notifichino alla Commissione e agli altri Stati membri i tipi di procedura d’ insolvenza che danno luogo all’ intervento dell’ organismo di garanzia. E’ partendo da queste considerazioni che si rende necessario adottare una direttiva che modifichi la direttiva 80/987/CEE.

Fonte: Eur-Lex

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