– riduzione delle emissioni di C=2 del 20% entro il 2020
– aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili del 20%
– aumento della quota di utilizzo di biocarburanti nel settore trasporti del 10%.
In cinque normative, per rendere operativi gli impegni di marzo 2007 dell’UE:
– riduzione delle emissioni di C=2 del 20% entro il 2020
– aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili del 20%
– aumento della quota di utilizzo di biocarburanti nel settore trasporti del 10%.
La Commissione europea ha adottato oggi un importante pacchetto di proposte che darà attuazione agli impegni assunti dal Consiglio europeo in materia di lotta ai cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili.
Le proposte dimostrano che gli obiettivi fissati lanno scorso sono realizzabili sia dal punto di vista tecnologico che economico e offrono opportunità commerciali senza precedenti a migliaia di imprese europee. Le misure previste accresceranno significativamente il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili in tutti i paesi e imporranno ai governi obiettivi giuridicamente vincolanti.
Grazie a una profonda riforma del sistema di scambio delle quote di emissione, che imporrà un tetto massimo alle emissioni a livello comunitario, tutti i principali responsabili delle emissioni di CO2 saranno incoraggiati a sviluppare tecnologie produttive pulite. Il pacchetto legislativo intende consentire allUnione europea di ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas serra e porta al 20% la quota di rinnovabili nel consumo energetico entro il 2020, secondo quanto deciso dai capi di Stato e di governo europei nel marzo 2007.
La riduzione delle emissioni sarà portata al 30% entro il 2020 quando sarà stato concluso un nuovo accordo internazionale sui cambiamenti climatici.
Secondo il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso: “le proposte della Commissione UE per ridurre le emissioni di Co2 dell’Ue del 20 per cento entro il 2020 sono le più ambiziose da molti anni ma attuarle costerà meno dello 0,5 per cento del Pil, cioè circa 3 euro a persona da qui al 2020.
Si tratta di un vero impegno ma non un cattivo affare.
Infatti, anche nella più ottimistica delle ipotesi del rapporto Stern il costo dell’inazione è maggiore di dieci volte e ogni giorno che il prezzo del petrolio e del gas aumenta il costo reale del pacchetto diminuisce.
Invece dei costi, dovremmo parlare dei guadagni per l’Ue, perché le proposte sono calibrate in modo da assicurare una campo di gioco paritario lasciando il più ampio margine possibile agli Stati membri e garantendo che la richiesta agli Stati membri più poveri sia realistica: tutti contribuiranno ma in linea con la loro capacità di investire.
Con l’attuazione delle proposte per portare al 20 per cento la quota di energia prodotta da fonti di rinnovabili entro il 2020 sarà creato in Europa un milione di nuovi posti di lavoro.
Lo sforzo chiesto all’Italia nel piano di Bruxelles contro i gas serra prevede che l’Italia:
– tagli il 13% di emissioni di C02 nei settori non inclusi nel sistema di scambio di emissioni (Ets)
e
– aumenti del 17% i consumi energetici da fonti rinnovabili entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005., svelato oggi a Bruxelles.
(RMP)