La gravidanza e la maternità rappresentano un periodo importante nella
vita della donna che può e deve essere vissuto con serenità e nella consapevolezza dei propri diritti.
Tuttavia condizioni considerate accettabili in situazioni normali possono
non esserlo più durante la gravidanza.
Molte attività lavorative, infatti, costituiscono per la lavoratrice in gravidanza
e dopo il parto una condizione di rischio per la sua salute o per quella del
bambino.
L’attuale normativa “Testo unico a tutela della maternità e paternità” disciplina i congedi, i riposi, i permessi e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori
connessi alla maternità e paternità, prevedendo anche misure preventive e
protettive per la salute e la sicurezza delle lavoratrici in gravidanza e dopo
il parto, quali ad esempio: il divieto di adibirle a lavori “vietati”; l’astensione
anticipata del congedo di maternità; la valutazione dei rischi; il divieto al
lavoro notturno ed altro.
In settori privati dove l’occupazione femminile è diffusa e spesso prevalente e dove varie attività comportano ritmi o posizioni di lavoro affaticanti e stressanti, le lavoratrici devono sapere se la mansione che svolgono è tra quelle a rischio, le misure che devono essere messe in atto dal datore di lavoro e le procedure da seguire per l’eventuale allontanamento dal lavoro.
Per completare l’argomento si richiamano infine le principali disposizioni
riguardanti le assenze dal lavoro connesse alla maternità e alla paternità,
per esempio il congedo parentale, con i relativi trattamenti economici ed
una serie di tutele spettanti ad ambedue i genitori.