Unione Europea: investimenti nella ricerca troppo lenti

Lo ha affermato, in una nota del 17 marzo scorso, il Commissario europeo Philippe Busquin, aggiungendo che gli investimenti nella ricerca in Europa registrano , comunque, dei progressi.

Secondo un comunicato, del 17 marzo 2004, di Rapid, il servizio stampa e comunicazione della Commissione europea, gli investimenti nella ricerca nell’ Unione Europea registrano progressi, ma procedono troppo lentamente. Io ha dichiarato il Commissario europeo alla ricerca, Philippe Busquin, illustrando i progressi realizzati nella realizzazione del piano d’ azione del 30 aprile 2003 destinato ad incrementare le attività di ricerca pubbliche e private in Europa. Si tratta di portare gli investimenti nel campo della ricerca, dall’ attuale livello pari a circa al 2%, al 3% del prodotto interno lordo europeo entro il 2010, conformemente all’ impegno assunto dal Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002. I primi risultati sono incoraggianti ma non sufficienti, come lo dimostra l’ evoluzione dei bilanci degli Stati membri nel 2003 e 2004 presentata per la prima volta a livello europeo. Da parte sua, l’ Unione europea – si legge nella nota- mobilita tutti gli strumenti di finanziamento per la ricerca e l’ innovazione: proposta di raddoppio del bilancio del programma quadro di ricerca, ricorso più frequenti ai fonti strutturali per rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione delle regioni, iniziativa innovazione 2010 della Banca europea per gli investimenti, preparazione di grandi iniziative nell’ ambito delle piattaforme tecnologiche e dei progetti “Quick Start”. La Commissione migliora in questo modo le condizioni quadro per l’ investimento nel campo della ricerca, modernizzando le regole di concorrenza, promuovendo regole e una gestione migliori della proprietà intellettuale e migliorando la mobilità e le condizioni di lavoro dei ricercatori, in particolare con la proposta di direttiva adottata il 16 marzo 2004 destinata ad agevolare l’ ingresso e il soggiorno dei ricercatori dei paesi terzi e altre iniziative in corso in materia di carriera e assunzione di ricercatori. Nel link riportiamo la comunicazione della Commissione europea.

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