Gli indicatori mostrano quali sono i soggetti coinvolti nel settore, quanto si spende e come operano i sistemi di istruzione. Illustrano inoltre unampia gamma di risultati ottenuti attraverso il paragone, ad esempio, tra le prestazioni degli studenti in aree specifiche e limpatto dellistruzione sui livelli di retribuzione e sulle opportunità di impiego degli adulti.
Si legge nel rapporto che i paesi dellOCSE investono fortemente in formazione. Nei livelli inferiori a quello terziario,la spesa delle istruzioni educative per studente tra il 1995 e il 2007 è aumentata in tutti paesi, in media del 43% nonostante il numero degli studenti sia rimasto relativamente sta bile. A livello terziario, la spesa delle istruzioni educative per studente è aumentata di 14 punti percentuali nei paesi OCSE nel periodo 2000-2007, dopo essere rimasta sta bile nei cinque anni precedenti. Ciò riflette, in parte, gli sforzi di governi per espandere listruzione terziaria attraverso massicci investimenti (Indicatore B1).
I livelli di spesa variano considerevolmente da paese a paese, sia in termini assoluti che relativi.
I paesi OCSE spendono il 6,2% del loro PIL complessivo per le istituzioni educative, variando da oltre il 7% speso da Danimarca, Israele, Islanda, Stati Uniti e del paese partner della Federazione Russa al 4,5% o meno speso da Italia e Repubblica Slovacca (Indicatore B2).
Nellattuale situazione economica, è particolarmente interessante analizzare la quota di spesa pubblica destinata allistruzione. Anche nei paesi OCSE dove ilo coinvolgimento pubblico in altri settori è scarso, il finanziamento pubblico dellistruzione rappresenta una priorità sociale. In media, i paesi dellOCSE dedicato il 13,3% della spesa pubblica allistruzione, variando del meno del 10% nella Repubblica Ceca, Italia e Giappone al quasi 22% del Messico (Indicatore B4).
Le risorse pubbliche investite in istruzione rendono in diversi modi, tra cui, ad esempio, una maggior gettito fiscale. In madia nei paesi dellOCSE, un individuo con un livello di istruzione terziario produrrà nella sua vita lavorativa circa 119.000 dollari in più di imposte sul reddito e di contributi sociali rispetto a chi possiede solo un livello di istruzione secondaria superiore. Anche sottraendo la quota pubblica che ha finanziato parte dei costi della laurea circa 86.000 USD in media, vale a dire quasi tgre volte la quantità di investimenti pubblici per studente nellistruzione terziaria. I ritorni per la società sono ancora maggiori, perché molti altri benefici dellistruzione non sono direttamente traducibili in introiti fiscali (Indicatore A8).
La formazione svolge un ruolo fondamentale anche nel Contribuire a mantenere più a lungo i lavoratori in attività un vantaggio che sta diventando una necessità, per linvecchiamento della popolazione nei paesi OCSE. E aumenta inoltre loccupabilità: in media tra i paesi OCSE a partire dal 1997, i tassi di disoccupazione di coloro che possiedono un livello di istruzione terziario sono rimasti al di sotto del 4%, mentre quelli con al massimo il livello secondario superiore hanno superato più volte il 10% (Indicatore A6).
I benefici economici e sociali dellistruzione, quindi, risultano evidenti. Ma al tempo stesso, non sembra essere sufficiente semplicemente spendere di più. E preoccupante, infatti, che allaumento significativo della spesa per studente negli ultimi dieci anni in molti paesi non abbia corrisposto il miglioramento della qualità dei risultati.
(LG-FF)