Larticolo 6 della direttiva dispone inoltre che gli Stati membri verifichino mediante campionamento che il tenore di zolfo dei combustibili marittimi sia conforme alle pertinenti disposizioni dellarticolo 4 ter e che il campionamento abbia inizio dalla data di entrata in vigore della disposizione.
La Commissione europea, tenuto conto dei rischi in gioco, reputa necessario, attraverso questa Raccomandazione, fornire agli Stati membri adeguati orientamenti per garantire un elevato livello di sicurezza e una prevenzione efficace dellinquinamento prodotto delle navi nellesecuzione delle disposizioni della citata direttiva nel territorio nazionale.
Pertanto, dal 1° gennaio 2010 le navi che impiegano olio combustibile pesante durante la navigazione devono utilizzare, quando sono allormeggio in porti comunitari, combustibili marittimi più leggeri, quali diesel o gasolio per imbarcazioni poiché non sono ancora diffusi combustibili pesanti con un tenore di zolfo sufficientemente basso.
Nella presente Raccomandazione, la Commissione ricorda che Luso di diesel e gasolio per imbarcazioni in navi che non sono state progettate per impiegare tali combustibili o che non sono state sottoposte ad opportuni adeguamenti tecnici può comportare problemi operativi e rischi per la sicurezza. La Commissione ha valutato i rischi connessi al cambio di combustibile ed è giunta alla conclusione che i rischi maggiori riguardano le caldaie delle navi che non sono ancora state controllate e omologate per luso con il tipo di combustibile richiesto. Se gli olii combustibili pesanti o distillati possono essere utilizzati nelle caldaie, il diesel e il gasolio comportano rischi, perché sono meno viscosi, più volatili e no richiedono il riscaldamento del sistema di alimentazione, che è invece necessario per i combustibili pesanti. E difficile valutare con precisione il numero di navi interessate e la probabilità che insorgano effettivi problemi di sicurezza.
Sempre secondo la Commissione, esistono soluzioni tecniche per mitigare le possibili conseguenze del passaggio a un altro tipo di combustibile allormeggio, ma l scarsa domanda da parte del settore navale ne ha rallentato lo sviluppo, con conseguenti ritardi nel processo di verifica e omologazione.
In proposito, occorre che i fabbricanti di caldaie e di motori elaborino raccomandazioni e procedure specifiche per la messa in conformità delle navi mediante queste soluzioni, mentre gli armatori dovrebbero mettere a punto ed attuare procedure operative particolari e offrire agli equipaggi una formazione adeguata.
(LG-FF)