Vietare le navi a rischio nelle acque europee

Il documento IP/02/1791 del 3 dicembre 2002 della Commissione europea con la black-list delle petroliere a rischio.

La Commissione europea ha reso noto a Bruxelles, il 5 dicembre 2002, con il comunicato IP/02/1791, l’ elenco delle navi a rischio che sarebbero bandite se le nuove norme europee di sicurezza marittima fossero già entrate in vigore. La Commissione ha anche adottato la proposta di vietare definitivamente il trasporto di gasolio pesante nelle petroliere a scafo singolo, chiedendo agli Stati membri della Comunità di pronunciarsi su questa nuova misura al prossimo Consiglio europeo che si svolgerà a Copenaghen il 12-13 dicembre prossimo.Queste misure di grande impatto dopo l’ affondamento della petroliera Prestige al largo della Galizia, si accompagnano alla richiesta ufficiale agli Stati membri di accelerare e anticipare l’ applicazione delle misure di sicurezza marittima adottate in seguito al naufragio di Erika di tre anni fa per proteggere le coste ed i cittadini europei da nuove catastrofi, come si erano impegnati a fare al Consiglio europeo di Nizza nel dicembre 2000. Da parte sua, la Commissione, com’è noto, ha già adottato misure per accelerare l ‘ istituzione dell’ Agenzia europea di sicurezza marittima. ” Le parole non bastano: occorre agire ed applicare integralmente le misure di sicurezza marittima. La sicurezza è una responsabilità che incombe a tutti e solo un’ applicazione rigorosa delle varie misure può evitare chele carrette del mare passino tra le maglie della rete ” ha dichiarato Loyola de Palacio, la vicepresidente responsabile dei trasporti e dell’ energia della Commissione. ” Occorre anche modificare profondamente le norme internazionali, in particolare in termini di responsabilità penale e finanziaria. Soltanto parlando unanimemente nell’ ambito dell’ Organizzazione marittima internazionale il nostro intervento avrà maggiore” ha aggiunto . Intanto, con la pubblicazione dell’ elenco delle navi a rischio, la Commissione ritiene che si dovrebbe disincentivare il noleggio di queste ” carrette del mare” per il transito nelle acque dell’ Unione. La ” black – list” comprende per ora 66 imbarcazioni, più volte detenute in passato nei porti europei, perché riconosciute non in conformità con le misure di sicurezza marittima.

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