Working Papers Olympus n. 25: Mobile phones’ electromagnetic fields and occupational cancer

Fonte: I WORKING PAPERS DI OLYMPUS

WORKING PAPERS DI OLYMPUS n. 25: Mobile phones’ electromagnetic fields and occupational cancer

Autore: Davide Casale, ricercatore confermato di Diritto del lavoro nell’Università di Bologna

Abstract

La diffusione delle tecnologie di comunicazione senza fili solleva delicate questioni giuslavoristiche. La Direttiva 2013/35/EU, sulla protezione dei lavoratori rispetto all’esposizione ai campi elettromagnetici, esclude esplicitamente dal suo campo d’applicazione la prevenzione di possibili effetti cancerogeni a lungo termine, in quanto non esiste attualmente alcuna evidenza scientifica che comprovi in maniera conclusiva un nesso di causalità. La Corte di Cassazione italiana, viceversa, ha recentemente riconosciuto (ai fini della copertura previdenziale da parte dell’Inail) il nesso di causalità tra un tumore all’orecchio interno di un
lavoratore e la prolungata esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari. Tale sentenza solleva interrogativi sull’affidabilità, rispetto al principio di precauzione, dell’approccio adottato in proposito dalla menzionata Direttiva prevenzionistica. Si tratta, inoltre, di un precedente giurisprudenziale
importante, sia per le sue potenziali implicazioni pratiche, sia per quanto riguarda i criteri con cui la conoscenza scientifica assume rilevanza in giudizio.

The widespread adoption of wireless communication systems may raise delicate labour law issues.
Directive 2013/35/EU, on the protection of workers against exposure to electromagnetic fields, explicitly excludes from its scope the prevention of possible long-term carcinogenic effects, because there is currently no conclusive scientific evidence establishing a causal relationship. However, the Italian Supreme Court has recently recognized causation (for social security purposes) between a worker’s cancer and his prolonged exposure to electromagnetic fields of mobile phones. Such decision prompts to question the reliability of the precautionary approach adopted in the above Directive. Moreover it is an important precedent for its potential practical implications, as well as with regard to the criteria by which scientific knowledge becomes relevant in legal proceedings

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