WWF: Italia impreparata a qualsiasi allerta maltempo

L’Italia continua ad essere impreparata a qualsiasi allerta maltempo. Nonostante le piogge torrenziali e le “bombe d’acqua” fossero largamente previste dopo l’eccezionale siccità estiva, anche quest’anno si inizia a pagare il tragico tributo di vittime. Il WWF chiede al Parlamento una sessione urgente e straordinaria sulle azioni messe in campo sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sulla decarbonizzazione.

Il WWF chiede al Parlamento una sessione urgente e straordinaria sulle azioni messe in campo sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sulla decarbonizzazione.
E’ ormai evidente che il rapporto tra territorio, cambiamenti climatici ed economia senza carbonio non può non essere centrale nell’agenda delle istituzioni. Nubifragi, frane, smottamenti; e prima siccità in Italia, ma anche in molte altre parti del globo; uragani più intensi e sempre più numerosi nel Pacifico e nell’Atlantico; temperature record anno dopo anno: il clima sta cambiando e grandi sono i pericoli a cui l’inazione espone le città.

L’emergenza climatica impone di agire subito, superando i rimpalli tra istituzioni locali, regionali e nazionali: è indispensabile un cambiamento di mentalità e una gigantesca opera di risanamento, riparazione, messa in sicurezza, riprogettazione. Occorre adeguare tutti gli insediamenti e le attività umane alla nuova realtà, soprattutto occorre una gigantesca opera di prevenzione, assumendo l’importanza della funzionalità dei sistemi naturali e una accorta ed equa gestione delle risorse naturali (a cominciare dall’acqua) per garantire la sicurezza e la vitalità del territorio e la disponibilità (equa) delle risorse.

Attualmente sono in corso due importanti consultazioni: una sul piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico, l’altra sulla Strategia Energetica Nazionale. La redazione finale dei due documenti deve diventare una occasione di cambio di passo e di coinvolgimento in uno sforzo comune per decarbonizzare l’energia (e l’economia) e per essere resilienti al clima che sta già cambiando, più velocemente di quanto previsto.

L’Italia continua ad essere impreparata a qualsiasi allerta maltempo. Nonostante le piogge torrenziali e le “bombe d’acqua” fossero largamente previste dopo l’eccezionale siccità estiva, anche quest’anno si inizia a pagare il tragico tributo di vittime. Purtroppo le cause sono sempre le stesse e sono state denunciate già tantissime volte.
Al di là delle polemiche politica, i responsabili istituzionali tutti devono cambiare mentalità rispetto allerta meteo: mentre gli esperti possono dire che ci sono le condizioni per fenomeni intensi e/o estremi, non possono dire se e dove effettivamente l’evento si manifesterà. È quindi necessario non prendere sotto gamba gli allarmi, perché il cambiamento climatico moltiplica il pericolo. Ancor più necessario è prepararsi non solo a gestire l’emergenza, ma a evitarla.

Si sconta il notevole ritardo nell’applicazione di importanti direttive europee “Acque” (2000/60/CE) e “Alluvioni” (2007/60/CE) e la notevole confusione istituzionale con troppi soggetti nazionali e non che si occupano a più livelli di difesa del suolo senza una chiara regia a livello di bacino idrografico come, peraltro, previsto dalle normative europee. Inoltre, mancano i soldi per prevenzione e pianificazione: se ne spendono tanti solo a fronte di emergenze che, come quella di questi giorni, sono sempre più frequenti.
Purtroppo non c’è più molto tempo per ulteriori improvvisazioni, bisogna far tesoro delle esperienze positive, che esistono nel Paese, e moltiplicarle; è indispensabile raccogliere la sfida della Conferenza sul Clima (Parigi, 2015) e promuovere un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Fonte: WWF

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