WWF, un nuovo video sulla mobilitazione globale per il clima dopo COP21

Il WWF ha prodotto, in occasione della chiusura della COP21, un video inedito che evidenzia il forte ruolo della società civile nel cammino verso un accordo efficace sul clima.

In occasione della chiusura della COP21 il WWF ha prodotto un nuovo video inedito che evidenzia il forte ruolo rappresentato dalla società civile per spingere verso un Accordo sul clima efficace. Il video rilancia il prossimo appuntamento globale sul clima del WWF – EARTH HOUR 2016 previsto il prossimo 16 marzo che vedrà una grande ola di buio per un’ora in tutto il pianeta.

A Parigi i governi hanno messo a punto un accordo globale sul clima che getta le basi per un impegno a lungo termine per combattere i cambiamenti climatici. Per il WWF ora serve uno sforzo maggiore per assicurare il cammino che limiti il riscaldamento a 1,5 gradi. Questo nuovo accordo dovrebbe essere continuamente rafforzato e i Governi dovranno realizzare azioni a tutti i livelli per la riduzione delle emissioni, realizzare la transizione energetica e proteggere i paesi più vulnerabili. I colloqui di Parigi hanno favorito importanti impegni da parte di governi, città e imprese che hanno mandato un chiaro segnale: il mondo è pronto per passare all’energia pulita e rinnovabile.

La COP21 di Parigi era partita sullo slancio degli impegni nazionali sul clima portati da oltre 180 Paesi, dei discorsi appassionati di più di 150 capi di stato e governi e delle mobilitazioni senza precedenti, in tutto il mondo, di centinaia di migliaia di cittadini per chiedere un’azione forte sul cambiamento climatico.

Dopo due settimane di negoziati, i governi hanno raggiunto un accordo che rappresenta un buon punto di partenza per fissare l’obiettivo di lungo termine. Questo deve urgentemente essere rafforzato e completato con un’azione forte nel breve termine se vogliamo avere qualche speranza di raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto di 2gradiC o 1,5gradiC. Inoltre, il finanziamento per l’adattamento, per le perdite e i danni e la crescente riduzione delle emissioni dovrebbe essere il primo punto all’ordine del giorno dopo Parigi.

Mentre l’accordo di Parigi si pone come prospettiva il 2020, la scienza ci dice che, per raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1.5°C o ben al di sotto 2°C, le emissioni devono raggiungere il picco prima del 2020 e da allora in poi diminuire drasticamente. Gli impegni attuali forniscono circa la metà di ciò che è necessario, abbiamo bisogno di ridurre le emissioni di altre 12-16 gigatonnellate di CO2.

“La conferenza sul clima di Parigi non ha solo prodotto un accordo – ha detto Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia – ma ha lanciato un segnale che sprona la comunità globale verso una collaborazione su larga scala per affrontare il problema climatico. Parigi ha raccolto e rilanciato i segnali che arrivano da tutto il mondo: oltre 1000 città si sono impegnate a utilizzare il 100% di energia rinnovabile, in Africa è nato un progetto ambizioso per sviluppare le risorse di energia rinnovabile entro il 2020, l’India ha lanciato l’International Solar Alliance, che comprende più di 100 paesi e mira ad affrontare allo stesso tempo l’accesso all’energia e il cambiamento climatico. Occorre sviluppare proprio questo tipo di iniziative, ognuno nel proprio Paese e in collaborazione tra i Paesi, per far decollare l’accordo di Parigi. Abbiamo bisogno anche di porci obiettivi ambiziosi e strategie per attuarli: da domani, insieme a tutta la società civile, chiederemo una vera strategia per il clima per l’Italia, in tutti i settori”.

Fonte: WWF

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