Molti hanno già festeggiato il centenario nel 2008, perché prendono come riferimento quanto avvenne in una fabbrica tessile di New York, dove un numero rimasto incerto di operaie (tra le 29 e le 129) rimase ucciso in un incendio.
L’8 marzo prossimo non è una data qualunque nella storia delle donne: è il centesimo anniversario dell’istituzione della Giornata internazionale.
Lo celebrerà il Parlamento europeo, che ha organizzato per quella data a Strasburgo un seminario dedicato alla leadership femminile.
E anche la storica associazione Unione delle donne in Italia (Udi), che in occasione del centenario ha organizzato una premiazione e una tavola rotonda a Roma.
Non tutti però concordano sulla scelta del 1911 come anno di inizio delle celebrazioni.
Molti hanno già festeggiato il centenario nel 2008, perché prendono come riferimento quanto avvenne in una fabbrica tessile di New York, dove un numero rimasto incerto di operaie (tra le 29 e le 129) rimase ucciso in un incendio, in conseguenza del fatto che i proprietari avevano sigillato le porte per impedire agli operai, in maggioranza donne, di allontanarsi dal lavoro.
Nel link dell’ANSA, l’Asch Building che ospitava la Triangle Shirtwaist Factory ove avvenne il rogo. – Created by: Chris Blanchard – Boise State University – Many thanks to George Mason University and Cornell University
Secondo alcune fonti, comunque, anche quel famoso episodio passato alla storia non si verificò nel 1908 bensì nel 1911.
In ogni caso, nel 1910, durante il congresso dell’Internazionale socialista a Copenaghen, Clara Zetkin, figura di prestigio del Partito Socialista Tedesco, direttrice della rivista L’Uguaglianza e grande mediatrice politica, accoglie il progetto della delegazione americana per ricordare la morte delle operaie nell’incendio e propone di lanciare un’unica grande giornata internazionale incentrata sul voto alle donne.
Fino a quel momento la Giornata della donna aveva già una sua storia almeno negli Stati Uniti, anche se esperienze frammentarie erano state fatte in alcuni paesi d’Europa. Non si trattava dunque di inventare la Giornata, ma di ratificarne l’esistenza elevandola a livello internazionale. Sulla questione del voto però i socialisti sono ancora divisi: la proposta non passa, e bisogna aspettare l’anno seguente, appunto il 1911, per vedere nascere la “prova generale” della Giornata della donna.
Dove la pratica di una giornata c’era già, continuò e si consolidò seguendo date scelte autonomamente; dove non c’era si affermò. Nel 1917, a Pietrogrado, fame, freddo e sofferenze della guerra spingono operaie e contadine in piazza contro lo zar a chiedere pace e pane: è l’inizio della Rivoluzione di Febbraio: 23 Febbraio secondo il calendario Giuliano, 8 marzo per quello riformato in vigore in Occidente.
Nel 1921 a Mosca, alla seconda Conferenza delle donne comuniste, partecipano 82 delegate da 20 paesi: le dirigenti, tra cui Clara Zetkin, adottano il 23 febbraio/8 marzo come Giornata dell’operaia, in ricordo della manifestazione delle operaie di Pietrogrado. Quando le donne russe riuscirono a sintonizzarsi con le americane, fu 8 Marzo per tutte: da Oriente a Occidente da allora sarà Giornata internazionale della donna.
(Red)