Riteniamo utile riportare nel link un Dossier di Legambiente sulla Formaldeide, realizzato nel luglio 2006, nel quale si evidenziano la cancerogenicità della sostanza per luomo e le proposte normative per la riduzione dellesposizione.
Il Dossier di Legambiente sulla Formaldeide sottolinea come da lungo tempo sono noti gli effetti tossici di questa sostanza chimica, presenti già a basse dosi. Sulla base di alcuni nuovi studi epidemiologici condotti su lavoratori addetti alla sintesi di formaldeide, lo IARC, nel mese di giugno 2004 ha classificato la formaldeide nel gruppo 1 dei cancerogeni, cioè nei cancerogeni certi per luomo.
Sulla base delle più recenti certezze sarebbe quindi necessario rivedere la normativa relativa alluso e allesposizione di tale sostanza.
La formaldeide è un inquinante cosi detto ubiquitario, lo si trova cioè praticamente dappertutto. Nelle città e lungo le strade a causa del traffico. Euno dei principali inquinanti presente nelle abitazioni e negli uffici, a causa non solo del fumo di sigaretta, ma anche del lento rilascio dei mobili (è presente nel truciolato, nel compensato e nelle colle). Troviamo formaldeide anche negli alimenti, nella cosmesi, negli imballaggi, nella colla usata per libri e le riviste.
Nelle analisi riportate sotto, condotte dal professor Marco Baldi dellUniversità di Pavia, si conferma la presenza generalizzata, seppure diversificata, in molti imballaggi e prodotti in carta e cartone posti normalmente in vendita e, di conseguenza,nella raccolta differenziata e nei materiali destinati al riciclo in cartiera.
Secondo Legambiente ma totalmente condivisibile la normativa a questo proposito è paradossale:
-la formaldeide è ammessa come conservante per alimenti (con la sigla E240), ed è presente anche in alcuni alimenti tradizionali, finalizzata a stabilire nuovi limiti o divieti duso alla luce del giudizio IARC;
-se ne prevede la presenza regolamentata n ella carta per alimenti, anche nel caso di label ecologico;
-le norme ambientali per il macero destinato a riciclo ne prevedono la totale assenza!
Legambiente propone di conseguenza:
-rivalutazione immediata della esposizione a formaldeide attraverso gli alimenti, i cosmetici e gli imballaggi per alimenti;
-richiesta allUnione europea di riclassificazione della formaldeide;
-limiti di tolleranza coerenti e tempi di applicazione che consentano lo smaltimento dei prodotti già in commercio e il riciclo della carta già usata, in quanto lincenerimento sarebbe ben più dannoso.
-la sostituzione, dovunque possibile, immediata e volontaria da parte delle aziende cartotecniche, alimentari e delleditoria delle colle a base di formaldeide, probabile causa di u n aumento consistente di concentrazioni dellinquinante.
Sulla base delle più recenti certezze sarebbe quindi necessario rivedere la normativa relativa alluso e allesposizione di tale sostanza.
La formaldeide è un inquinante cosi detto ubiquitario, lo si trova cioè praticamente dappertutto. Nelle città e lungo le strade a causa del traffico. Euno dei principali inquinanti presente nelle abitazioni e negli uffici, a causa non solo del fumo di sigaretta, ma anche del lento rilascio dei mobili (è presente nel truciolato, nel compensato e nelle colle). Troviamo formaldeide anche negli alimenti, nella cosmesi, negli imballaggi, nella colla usata per libri e le riviste.
Nelle analisi riportate sotto, condotte dal professor Marco Baldi dellUniversità di Pavia, si conferma la presenza generalizzata, seppure diversificata, in molti imballaggi e prodotti in carta e cartone posti normalmente in vendita e, di conseguenza,nella raccolta differenziata e nei materiali destinati al riciclo in cartiera.
Secondo Legambiente ma totalmente condivisibile la normativa a questo proposito è paradossale:
-la formaldeide è ammessa come conservante per alimenti (con la sigla E240), ed è presente anche in alcuni alimenti tradizionali, finalizzata a stabilire nuovi limiti o divieti duso alla luce del giudizio IARC;
-se ne prevede la presenza regolamentata n ella carta per alimenti, anche nel caso di label ecologico;
-le norme ambientali per il macero destinato a riciclo ne prevedono la totale assenza!
Legambiente propone di conseguenza:
-rivalutazione immediata della esposizione a formaldeide attraverso gli alimenti, i cosmetici e gli imballaggi per alimenti;
-richiesta allUnione europea di riclassificazione della formaldeide;
-limiti di tolleranza coerenti e tempi di applicazione che consentano lo smaltimento dei prodotti già in commercio e il riciclo della carta già usata, in quanto lincenerimento sarebbe ben più dannoso.
-la sostituzione, dovunque possibile, immediata e volontaria da parte delle aziende cartotecniche, alimentari e delleditoria delle colle a base di formaldeide, probabile causa di u n aumento consistente di concentrazioni dellinquinante.
Fonte: Legambiente
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