A favore di un servizio pubblico di qualità e autonomo dalla politica, il Parlamento europeo auspica criteri obiettivi per assegnare le frequenze e un dibattito sullo stato giuridico dei blog.
Approvando con 307 voti favorevoli, 262 contrari e 28 astensioni una modifica alla relazione di Marianne Mikko (PSE,EE) proposta da PSE, ALDE e Verdi, il Parlamento europeo sollecita la Commissione e gli Stati membri a difendere il pluralismo dei mezzi dinformazione, a garantire che tutti i cittadini dellUnione europea abbiano accesso, in tutti gli Stati membri, a mezzi dinformazione liberi e diversificati e a raccomandare miglioramenti ove necessario. I deputati europei ritengono, infatti, che i mezzi dinformazione rimangono uno strumento dinfluenza politica e che vi è il forte rischio che essi non siano in grado di svolgere la propria funzione di organo di controllo della democrazia. Un sistema pluralistico, poi, è un requisito fondamentale per il mantenimento del modello sociale democratico europeo.
Anche perché loperato delle imprese private del settore è motivato soprattutto dal profitto economico, e vi è un rischio in termini di perdita di diversità, qualità del contenuto e molteplicità delle opinioni. La salvaguardia del pluralismo dei media non dovrebbe quindi essere affidata ai soli meccanismi di mercato.
I deputati europei hanno invitato quindi la Commissione a promuovere un quadro giuridico stabile che garantisca un elevato livello di protezione del pluralismo in tutti gli Stati membri dellUnione europea.
In proposito, hanno ricordato le reiterate richieste di elaborare una direttiva mirante ad assicurare il pluralismo, incoraggiare e preservare la diversità culturale e garantire laccesso di tutte le imprese medianiche agli elementi tecnici atti a consentire loro di raggiungere il pubblico.
Nel riconoscere anche il ruolo dellautoregolamentazione, è stata sottolineata la necessità di istituire sistemi per il controllo e lattuazione del pluralismo dei media, basati su indicatori affidabili e obiettivi.
Ma hanno chiesto di definirne anche altri per valutare la posizione dei media rispetto alla democrazia, allo Stato di diritto, ai diritti delluomo e delle minoranze e a codici di condotta professionali per i giornalisti.
(LG-FF)