L’amianto rischia di fare chiudere i battenti al Parlamento britannico.
Il problema è noto da tempo, ma adesso sembra essere davvero scattato il conto alla rovescia.
Il palazzo di Westminster – sede della “House of Commons”, la Camera dei Comuni, il cuore legislativo del regno – appare ormai in condizioni irrecuperabili per colpa del troppo asbesto che contamina mura e pavimenti.
A peggiorare la situazione, poi, il generale stato di decadimento di tutta la struttura: dalle caldaie installate prima della Seconda guerra mondiale alle oltre 500 miglia di tubazioni, cavi elettrici e telefonici da sostituire.
Urge un restyling da un milione di sterline.
Ciliegina sulla torta: l’edificio – con l’adiacente Big Ben – sta sprofondando nel Tamigi. La celebre torre ha cominciato, infatti, a mostrare un’evidente inclinazione e, se si vuole evitare che il suo orologio rintocchi nel fiume, è necessario attivare un piano di “restyling” totale il cui costo si aggirerebbe intorno al miliardo di sterline. Una cifra enorme per le casse pubbliche, soprattutto a favore di un complesso che, a grandi linee, ha lo stesso valore.
Asbesto: un problema noto da tempo. L’allarme – l’ennesimo: tre anni fa a darlo furono i quotidiani “The Guardian” e “Times” – è stato lanciato dal tabloid “Mail on Sunday”. Se adesso l’attenzione della pubblica opinione è incentrato sul Big Ben – al punto che, come il british humor pretende, da tanti viene definito la nuova “torre di Pisa” – nessuno ha dimenticato il rapporto del Direttorato dei servizi parlamentari che, già nel 2008, ha denunciato la disattenzione con cui si sta affrontando il problema amianto: un rischio costante non solo per i parlamentari che lavorano a Westminster, ma anche per i milioni di turisti e cittadini che lo visitano ogni giorno
(Red)