Acquisire le competenze necessarie per i lavori di domani.

Il Dipartimento cultura, istruzione e gioventù della Commissione europea ha annunciato un piano decennale per una formazione moderna e di qualità, che fornisca le competenze necessarie in un’economia in rapido mutamento.

Oggi circa 76 milioni di europei in età lavorativa sono poco o nulla qualificati, mentre sempre più spesso a chi cerca lavoro viene richiesta una qualche formazione. Si prevede che nel prossimo decennio la domanda di lavoratori qualificati crescerà, il che significa che i giovani e gli adulti privi di competenze specifiche avranno sempre più difficoltà a farsi assumere. E anche se troveranno lavoro, è probabile che guadagneranno meno dei colleghi più qualificati.

La nuova strategia per la formazione professionale mira a dotare i lavoratori attuali e futuri delle competenze specifiche e delle conoscenze generali necessarie in un’economia moderna, migliorando la qualità della formazione e dell’insegnamento professionale, incoraggiando la creatività e l’imprenditoria e agevolando l’accesso alla formazione in tutte le fasi della carriera, sia essa accademica o professionale.

Un obiettivo importante è anche dare alle persone meno abbienti, con esigenze specifiche e meno giovani pari opportunità di accesso alla formazione professionale.

La strategia comprende anche un piano d’azione per le misure che i governi nazionali e l’UE dovranno prendere nei prossimi quattro anni. Tra gli obiettivi figurano:
– collaborare con le imprese per individuare le competenze carenti
– aprire più scuole professionali
– attuare strategie per promuovere la formazione all’estero
– sensibilizzare ai vantaggi della formazione professionale
– creare standard comuni europei per l’istruzione professionale, applicando le raccomandazioni del 2009 sulle qualità
– trovare il modo di incrementare il numero di allievi dell’istruzione professionale.

La formazione professionale può anche contribuire alla competitività e alla crescita economica. Le imprese potranno infatti trovare più facilmente il personale di cui hanno bisogno per competere sul mercato globale se potranno attingere a una forza lavoro in possesso di una vasta gamma di competenze.

La nuova strategia bsi inserisce nel processo di Copenaghen, un piano più ampio e a più lungo termine di sviluppo dell’istruzione e della formazione professionale in Europa, avviato nel 2002 e al quale partecipano 33 paesi (i 27 paesi dell’UE più Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia), sindacati, associazioni dei datori di lavoro e la Commissione europea.

(LG-FF)

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