Analisi del rischio chimico nelle tintolavanderie

Un’ analisi complessiva riguardante le caratteristiche e i rischi del settore, svolta dalla Sezione CONTARP e dalla Direzione Regionale Toscana dell’ INAIL.

La Sezione Consulenza Tecnica Accertamento Rischi Professionali ( CONTARP) della Direzione Generale dell’ INAIL in collaborazione con la Direzione Regionale Toscana dell’ INAIL ha reso disponibile on-line un’ analisi del rischio ambientale nel settore delle tintolavanderie, in particolare in relazione all’ uso di sostanze chimiche come il percloroetilene, il valclene, il tricloroetilene e il triclorotrifluoroetano.Dopo un’ analisi complessiva riguardante le caratteristiche del settore ed una articolazione di massima dello stesso nelle varie realtà che si incontrano ( lavanderie industriali, noleggio biancheria, lavanderie per Forze Armate, pulitura a secco e tintorie industriali per conto proprio, pulitura e secco e tintoria industriale per conto terzi) vengono illustrati i cicli di lavorazione ed i relativi possibili riscontrati. Vengono illustrati i rischi sull’ uomo. In conclusione vengono esposti i risultati di una prima indagine strumentale eseguita in alcune lavanderie di Roma. Come affermato nell’ Introduzione a questa ricerca, l’ indagine si è appuntata sul settore delle tintolavanderie, in quanto vari fattori concorrono a rendere tale settore un campo di intervento prioritario: diffusione capillare nel tessuto urbano ( circa 25.000 sul territorio nazionale), appartenenza di tale attività alle industrie insalubri di II classe, sospetta cancerogenicità dei solventi usati quali detergenti, la loro azione irritante, tossicità per il fegato e per il sistema nervoso, forte interesse collettivo alle problematiche connesse all’ inquinamento urbano, in particolare modo per le aree limitrofe agli insediamenti, con conseguenti problematiche di impatto ambientale e interesse comune al suo abbattimento.

Fonte: INAIL

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