Approfondimento “Il gioco nella formazione alla sicurezza” di Renata Borgato

Pubblichiamo l’approfondimento “Il gioco nella formazione alla sicurezza” di Renata Borgato, esperta di formazione.

 

Il gioco nella formazione alla sicurezza
di Renata Borgato

La scelta di ripensare oggi la formazione per la sicurezza avvalendosi di un mix di strumenti tradizionali e innovativi deriva dalla necessità di intervenire non solo sugli aspetti tecnici, ma anche sui comportamenti umani. Uno dei problemi più evidenti connesso a quest’ultimo versante risiede nella difficoltà di indurre cambiamenti sostanziali nelle persone. Ciò vale per i lavoratori che si dimostrano spesso poco inclini a modificare atteggiamenti disfunzionali, ma soprattutto per le figure apicali che devono indirizzare la cultura dell’impresa. Per questo appare strategico l’obbligo di formazione a tutti i Datori di Lavoro che si spera venga reso operativo senza ulteriori ritardi.
Quando l’obiettivo è quello di incidere sui comportamenti e non solo sulle conoscenze è essenziale il coinvolgimento diretto dei discenti. Esso può avvenire in tutte le varie fasi del percorso formativo. Nella fase di apertura svolge funzioni di socializzazione, in chiusura favorisce la sedimentazione degli apprendimenti, ma è nella fase centrale dei percorsi che si situa la scelta relativa alle metodologie da adottare.
Esse, spesso indicate con la generica definizione di “metodologie innovative” comprendono una serie variegata di tecniche, tra cui l’utilizzo dei giochi d’aula.

Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro

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