La direttiva 96/61/CE disciplina lautorizzazione integrata ambientale per una serie di attività produttive (raffinerie, industrie chimiche, cartiere, attività minerarie, di gestione dei rifiuti, allevamenti animali, ecc) al fine di comprendere in un approccio integrato le emissioni industriali in aria, acqua e suolo. Nel recepire la direttiva con grande ritardo, la legislazione nazionale ha indicato il 30 ottobre dello scorso anno quale termine per la conclusione della procedura autorizzativi, ma, mentre le imprese hanno presentato per tempo la documentazione richiesta, nessuna delle autorità competenti (per l80% le Regioni, per il 20% lo Stato centrale) ha concluso i procedimenti pendenti. Il governo è quindi intervenuto per evitare procedure di infrazione in sede comunitaria ed il blocco di importanti attività produttive e sanzioni penali e ammende alle imprese.
Il provvedimento, oltre a prorogare il termine al 31 marzo prossimo, dà al Ministro dellambiente poteri sostitutivi in caso di ulteriore inadempienza da parte delle Regioni, molte delle quali non hanno ancora approvato i piani per la qualità dellaria.
(LG-FF)