Celebrazione del “Giorno della Memoria” dedicato alle vittime del terrorismo.

Si è svolta nella mattinata di martedì 10 maggio 2011 al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la cerimonia di commemorazione del “Giorno della Memoria”, dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.

Nel Salone dei Corazzieri, la cerimonia – condotta da Eugenio Occorso – è stata aperta con la presentazione da parte del Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Ernesto Lupo, del volume “Nel loro segno”, realizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura e dedicato ai magistrati uccisi dal terrorismo e dalle mafie. Il Presidente Lupo insieme al Vice Presidente del CSM Michele Vietti e al Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Vitaliano Esposito hanno consegnato la prima copia del volume al Capo dello Stato. Hanno fatto seguito le testimonianze di Carmelina Di Roma, sorella di Ciriaco di Roma, Massimo Deiana, figlio di Antonio Deiana, Giuseppe Cinotti, figlio di Raffaele Cinotti, e di Francesca Marangoni, figlia di Ligio Mara Nonio. Gli studenti Alì Norman Hussain e Andrea Zanetti, della Scuola Vantini di Rezzano (Brescia), hanno quindi illustrato una ricerca didattica sugli anni del terrorismo dal titolo “Il cammino della memoria”.

Infine, Il Direttore generale per gli archivi del Mi mistero dei Beni e le Attività culturali, Luciano Scala, ha presentato il progetto “Rete degli archivi per non dimenticare” a cui è stato dedicato un Portale tematico, teso a rendere fruibili le varie fonti documentarie relative alle stragi di mafia e di terrorismo dal dopoguerra a oggi, che il Capo dello Stato, nell’occasione, ha inaugurato..
Il Presidente Napolitano ha, quindi, pronunciato il discorso commemorativo del “Giorno della memoria” la cui premessa è stata quella di “Rendere onore alla magistratura per rendere produttivo ogni appello alla necessaria collaborazione per le riforme”.

“La prove del lungo attacco terroristico- ha dichiarato il Presidente Giorgio Napolitano – con cui noi abbiamo dovuto fare i conti, specie negli anni della sua massima intensificazione, è stata quanto mai pesante e i insidiosa per la coesione sociale e nazionale, e per le istituzioni democratiche nature sull’onda del movimento di Liberazione e ancorate ai principi della Costituzione repubblicana. E dunque il superamento di tale prova resta una pietra miliare nella storia dell’Italia unita: di qui la nostra inestimabile gratitudine a quanti hanno pagato con la loro vita, e il riconoscimento che meritano tutti quanti hanno condotto quella battaglia sapendo di doverla e poterla vincere”.

“L’appuntamento di questo 9 maggio – ha rilevato il Presidente Napolitano – ci offre l’occasione per sottolineare come è stata vinta la battaglia, come è stata superata la prova. Si è combattuto, sia chiaro, su molti fronti: si è vinto grazie alla fibra morale, al senso del dovere, all’impegno nel lavoro e nella vita civile che hanno caratterizzato servitori dello Stato e cittadini di ogni professione e condizione: proprio per quelle loro caratteristiche essi diventarono – nella aberrante ottica dei terroristi – bersagli da colpire, esempi da dare per fini disgregativi sia nel tessuto della società sia della tenuta delle istituzioni”.
Nel riferirsi alla dedica della Giornata ai servitori dello Stato e in particolare dei magistrati, il Capo dello Stato ha puntualizzato: “Non c’è distinzione che possa suonare irrispettosa nel nostro omaggio alla memoria degli uccisi e dei feriti dai terroristi: siamo egualmente vicini a tutti e alle famiglie di tutti, qualunque ne fosse la posizione sociale o ne fossero le idee, e qualunque fosse la matrice ideologica degli atti terroristici di cui rimasero vittime”.

Il Presidente ha colto anche l’occasione per rivolgere “un riverente pensiero – stringendomi con affetto ai suoi familiari – alla rande figura di Aldo Moro, brutalmente soppresso il 9 maggio di 33 anni orsono, sul cui dramma umano e sui cui tormentati pensieri nel buio della prigione viene ora gettata nuova luce grazie a ulteriori ricerche e approfondimenti”.

(LG-FF)

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